venerdì 27 settembre 2013

“Guarda come lo amava!”

Le sorelle
mandarono dunque a dirgli:
“Signore,
ecco,
colui che tu ami

è malato”. 

Gesù allora quando la vide piangere,

e piangere anche  i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, e molto turbato, domandò: “Dove lo avete posto?”. Gli dissero: “Signore, vieni a vedere!”. Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: “Guarda come lo amava!” Ma alcuni di loro dissero: “Lui ha aperto gli occhi al cieco, non poteva far sì che costui non morisse?”. Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro.



 Gesù piange e mostra tutta la sua umanità. Si commuove vedendo piangere gli amici intorno a lui.  Anche se questo pianto ti meraviglia, ti sorprende, devi sapere che Gesù piange con te  è vicino alla tua fragilità, alla tua debolezza, capisce la tua sofferenza e capisce il tuo dolore. Rivolgiti a Lui solo che è l’unico che ti può guarire, consolare, dare forza e perdonarti e fare in modo che tu perdoni te stesso. Gesù piange con te, piange assieme a te, e vuole liberarti da tutti i tuoi traumi, le tue ferite, le botte, le rotture che ti stanno facendo così male. Rivolgiti a Lui solo, in Lui  troverai, amore perdono e conforto. Gesù vuole guarirti. In tutto ciò che stai vivendo, in tutti i tuoi traumi e dolori Gesù è vicino a te. Ora ti sta toccando con il Suo grande amore, ti vuole liberare dall’amarezza e ti vuole donare il Suo amore che guarisce. Se questo pianto di Gesù ti sconvolge non essere timoroso di accostarti a lui, Gesù si è incarnato, è tutto uguale a noi, non essere a disagio davanti a Lui, anche Lui ha avuto fame, sete, caldo, anche lui ha sentito la stanchezza, la commozione, il pianto sgorgargli dal cuore.
Io e te e tutti noi che non abbiamo vissuto l’esperienza della sua presenza umana sulla terra come i suoi discepoli e che lo abbiamo conosciuto principalmente nella sua divinità facciamo fatica a capire quanto Egli sia vicino a noi. Non capisci che il pianto di Gesù è uguale al tuo?


Il pianto di Gesù è il pianto di Dio fatto uomo che vive l’ingiustizia della morte, che vive gli stessi tuoi sentimenti, dalla tua parte, come li vivi tu. Tutto questo ha voluto fare Dio per te, vivere tutto ciò che la caduta stessa dell’uomo si è procurato. Condividere la caduta stessa dell’uomo, la morte spirituale dell’uomo, l’angoscia, il pianto e poi la morte fisica per poi recuperarlo. Ora nei momenti più tragici e dolorosi della tua vita, alza le mani e invoca il Suo nome, Dio piange vicino a te, Dio piange con te, fianco a fianco a te. Guarda a Lazzaro, la sua storia, Gesù è fragile nella sua umanità davanti a te, perché ti ama a dismisura e vuole afferrare la tua mano e dirti come a detto a Lazzaro: esci! Risorgi! Così che tutti intorno a te possano dire la stessa cosa:  “Guarda come lo amava!”.  Guarda come ti ama!
La fragilità di Dio sei tu, la debolezza di Dio sei tu, è per te, Dio ha giurato a se stesso, di esserti fedele sempre. Tu sei la debolezza di Dio, per te solo Dio ha giurato a se stesso. Dio è troppo innamorato di te per lasciarti al tuo destino, tu sei il Suo tormento d’amore. “Io sono nel Padre e il Padre in me”, dice Gesù, una cosa sola. Questo vuole fare di te, una cosa sola con Lui. Dio ti vuole riconquistare ora che ha riacquistato la tua umanità, e lo ha già fatto attraverso l’Incarnazione di sé. Ma ora vuole riconquistare il tuo amore, la tua fiducia, il tuo affidamento, la tua amicizia e il tuo amore. Gesù vuole raccogliere questo grosso macigno che ti porti dietro per poterlo bruciare nella forza e nella potenza del Suo amore, della Sua compassione, della Sua indulgenza, del Suo compatimento, della Sua pietà.