martedì 19 marzo 2013

IO SONO NEL PADRE E IL PADRE E' IN ME



“Dunque non credi
che io vivo nel Padre
e il Padre vive in me?
Quel che dico non viene
da me; il Padre abita in me, ed è Lui che agisce.
Abbiate fede in me
perché io sono nel Padre
e il Padre è in me …”.
Gv. (14,10)

“Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che Egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato i mondi. Egli, che è splendore della Sua gloria e impronta della Sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi”. (Ebrei 1:1-3). Potenza del Padre è il Figlio, azione e grazia del Padre è il Figlio. Parola del Padre è il Figlio. Amore del Padre è il Figlio. Per Lui e per mezzo di Lui tutte le cose sono state create, per la nostra Salvezza. E’ Salvezza del Padre il Figlio. Volontà e obbedienza è il Figlio. Tutto ciò che procede dal Padre è nel Figlio. Per questo il Padre è in Lui. Tutto ciò che appartiene al Padre è eredità del Figlio. Tutto ciò che è il Padre è nel Figlio. L’Io Sono è nel Figlio. Tutta l’onnipotenza, la grazia, la bellezza, la maestà, la potenza del Padre gli appartengono. Il Padre è un continuo flusso di tutta questa grazia nel Figlio, e il Figlio glorifica il Padre. Per  questo chi conosce il Figlio conosce il Padre, non si va al Padre se non attraverso il Figlio. Il Padre fluisce dentro il Figlio e il Figlio glorifica il Padre, in rapporto di stretta intimità e amore, un rapporto di sublime intimità, un amore più che profondo, più che Santo, un amore corporeo, un amore personificato, un amore che è volontà del Padre, un amore che circola in continuazione, un flusso d’Amore Divino che è sempre in movimento, che è movimento che è azione, che è riposo, che è Santo, che è Spirito.

“E’ Lui che agisce”, è il Padre che agisce attraverso il Figlio, è il Padre che attira attraverso il Figlio, che è Dio Parola incarnata.  E se tutti voi avete fiducia in me Figlio conoscerete il Padre, se riporrete la vostra fiducia in me amerete il padre e attraverso di me lo intenderete.

“Se mi conoscete, conoscerete anche il Padre, anzi, già lo conoscete e lo avete veduto”. (Gv 14,7)


“Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita. Solo per mezzo di me si va al Padre. Se mi conoscete, conoscerete anche il Padre, anzi già lo conoscete e lo avete veduto. Filippo gli chiese: Signore, mostraci il Padre: questo ci basta. Gesù rispose: Filippo, sono stato con voi per tanto tempo e non mi conosci ancora? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: mostraci il Padre?”.

Gesù qui afferma che è Lui la via porta al Padre, è Lui l’unica porta da dove possono passare le pecore che sono condotte al Padre, Lui è il solo attraverso il quale noi tutti siamo condotti al Padre.  Perché è Lui che ci ha radunato da ogni dove, è attorno a Lui che siamo seduti e riceviamo la verità, è in Lui che abbiamo la vita. E’ in Lui che abbiamo la verità, in Lui non c’è menzogna, non c’è inganno in Lui, non c’è falsità ma verità vera e vita vera. Egli è la sorgente della vita, la roccia da dove sgorga acqua viva. Insondabile e imperscrutabile Gesù dal quale sgorga in continuazione l’acqua della vita eterna per noi.  Gesù dice “se mi conoscete allora conoscerete anche il Padre”, dice “se mi conoscete”, chi vuole arrivare al Padre deve passare per la conoscenza di Gesù, bisogna chiedersi allora quanto lo conosciamo, quanto e cosa di Lui conosciamo e iniziando a conoscere Lui allora faremo la conoscenza anche del Padre. Infatti “se mi conoscete, conoscerete …”. Cosa sappiamo veramente di Gesù così come Lui ci ha indicato e ci ha chiesto di conoscerlo? Quel “se” detto ai suoi denota che Lui aveva capito che loro non lo conoscevano, non lo avevano compreso, non avevano capito, chiusi ancora alla grazia perché lo Spirito Santo non era ancora sceso su di loro. Lo Spirito che gli avrebbe fatto comprendere ogni cosa. Gesù si rivolgeva anche a noi quando diceva “se mi conoscete”, a tutte le generazioni future, ma la storia ora è la stessa di allora, se lo Spirito Santo non ce lo rivela non lo possiamo comprendere, noi possiamo leggere le parole di Gesù possiamo leggere nei Vangeli cosa diceva alle folle ma  senza comprendere, come gli apostoli quel giorno seduti attorno a Lui. Conoscerlo vuol dire accettarlo nella propria vita come Signore, riconoscere che Lui è il Salvatore lasciare che il Suo Spirito fluisca dentro di noi e ci parli del Padre. Attorno a Lui gli apostoli lo ascoltavano ma era per loro difficile capire cosa diceva perché non avevano lo Spirito Santo dentro di loro: “Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò”.

 

lunedì 11 marzo 2013

UNA MEDICINA PIU' FORTE




Ti sei chinato sulle nostre ferite e ci hai guarito, donandoci una medicina più forte delle nostre piaghe, una Misericordia più grande della nostra colpa.









Signore, tu sei più forte di ogni nostra

infermità, tu sei più grande di ogni

nostra malattia, tu ti sei chinato sulle

nostre ferite, ti sei chinato sulla nostra

miseria, sul nostro nulla. 


La tua compassione è grande Signore, perché
tu sei il Signore della vita, tu porti la vita con te, 
tu porti la vita dentro di te, porti misericordia, 
porti guarigione, porti la nostra guarigione, 
perché Signore sei tu il medico, sei tula medicina. 

Il tuo amore è l’amore che ci libera, che ci guarisce, 
l’amore  che ci custodisce, che ci insegna, tu sei la nostra guarigione, tu sei la nostra convalescenza, tu ci hai dato una medicina più forte di tutte le nostre piaghe. 

Signore grazie, perché tu sai quanto siamo polvere, 
quanto siamo nulla, tu sai che la nostra vita non vale
nulla senza la tua.


Signore grazie perché tu ci conosci, 
conosci tutti i nostri lamenti, 
conosci tutte le nostre impazienze, 
conosci tutti i nostri dubbi, 
il male che facciamo, il bene che facciamo, 
tu conosci tutte le volte che mentiamo, 
tutte le volte che facciamo qualcosa per nostro tornaconto, 
tu ci conosci o Signore, 
ci conosci bene eppure tu hai voluto amarci lo stesso
eppure hai voluto lo stesso donarci la tua vita, 
la tua guarigione. 


La tua mano ci ha toccato, 
i tuoi occhi si sono volti a noi, 
tu hai provato compassione per noi, 
tu hai pianto per noi, tu ti sei speso e ti sei dato tutto per noi. 
Tu, o Signore ci hai donato la vita e hai consegnato la tua. 
Noi ora viviamo nella tua vita, 
è la tua vita che abbiamo in noi o Signore, 
perché tu hai voluto che fosse così, 
fin dall’Eternità. 


O Dio, che nella venuta del tuo Figlio unigenito hai risollevato l’uomo, caduto in potere della morte, a noi che ne proclamiamo con gioia l’Incarnazione gloriosa dona di entrare in comunione di vita con il Redentore, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen


Allora tu, o Signore che ti sei chinato su di noi, 
afferra la nostra mano e tienila salda nella tua, 
benedici la nostra fronte, le nostre labbra, le nostre orecchie. Tocca o Signore le nostre ferite e risanale, tocca tutte le nostre infermità e guariscile. Toccaci o Signore e ascolta nella tua bontà questa preghiera semplice che ti chiede la nostra guarigione, che chiede la tua grazia, che ti chiede di chinarti ancora una volta sulle nostre piaghe, sulle nostre ferite, sulle nostre malattie fisiche e spirituali. 

Ascolta, o Signore, tu che non vuoi la malattia, tu che non vuoi tutta questa sofferenza, perché tu o Signore sei venuto per guarirci, per sanarci. 


Noi ti attendiamo, O Signore, noi attendiamo che tu venga,
ti aspettiamo, siamo in attesa, siamo pronti, 
vogliamo partecipare al tuo grande banchetto, 
vogliamo accogliere il tuo invito che ci porta 
alla festa che tu hai preparato per noi .

<< ... come il paralitico ci ha trovati ...>>



Ti ringraziamo che nella tua potenza e nella tua magnanimità

e misericordia, o Signore tu ci hai chiamati per essere il
tuo popolo, ci hai radunati da ogni dove, ci hai curati,
guariti, ci hai lavati, ripuliti e sei venuto proprio per
questo. Perché nessuno fosse più malato, nessuno si
sentisse più abbandonato, nessuno si sentisse più
frustrato e scoraggiato, depresso e sconfortato perché
tu o Signore sei la speranza, tu sei la vita, tu sei tutto ciò
in cui noi confidiamo, come il paralitico ci ha trovati, ci hai
ripescati, ci hai recuperati, hai tolto dalla nostra vita la
coltre del peccato, la stessa coltre sudicia che copriva il paralitico che tu, o Signore hai guarito, la stessa coltre spessa del paralitico che non faceva penetrare la luce, e tu sei venuto 
a togliere questa copertura e guarire tutte le nostre pustole, tutte le nostre ferite, tutte le nostre infermità e per le tue piaghe, 

o Signore, noi siamo stati guariti, noi abbiamo avuto la vita 
in abbondanza. E solo perché tu ti sei preso cura di noi, noi siamo stati guariti. Perché tu hai sentito  il grido del nostro dolore, 
hai sentito la sofferenza del tuo popolo e sei venuto in nostro soccorso, sei venuto in nostro aiuto. E ti sei fatto uomo, veramente sei sceso dal Cielo, ti sei incarnato, hai vissuto come noi, ci hai portato la Salvezza e poi sei tornato al Padre. Ma tu, o Signore ancora ascolti il grido del tuo popolo che unanime ti chiama, ti desidera, ti vuole e ti acclama come Re, come Signore 
della vita, Signore del tempo, delle giornate, Signore di tutto ciò che viviamo, ancora tu scendi quando il tuo popolo ti chiama in aiuto, ancora lasci il Cielo e ci dai conforto, lasci il tuo trono e ti chini su di noi per darci la tua medicina, che è più forte di qualsiasi altra medicina, la tua medicina che è il tuo amore, la tua misericordia, la tua guarigione. Tu ci hai risanato dai nostri peccati e ancora oggi ci risani tutte le volte che noi facciamo conoscenza di te, tutte le volte che noi entriamo in contatto con te, in intimità con te, tu o Signore ci risani, ci guarisci, ci ridoni la vita e ci dai la caparra ancora qui sulla terra della vita Eterna che è il tuo grande dono.