venerdì 23 settembre 2011

IL CUORE DI GESU'





Il  Cuore di Gesù è segno della bontà e dell'Amore che Dio ha per noi.


Il suo cuore ci appartiene. Gesù è tutto per noi, ci è stato donato, è stato donato al mondo intero. Molte volte come alpinisti sorpresi da una tormenta noi cerchiamo rifugio, cerchiamo un posto sicuro dove ritrovarci e riprendere le forze,  cerchiamo aiuto, difesa, qualcosa che ci dia protezione e sollievo. Se guardiamo a Gesù possiamo trovare tutto questo. Possiamo trovare tutto quanto cerchiamo e desideriamo, tutto l’amore di cui abbiamo bisogno, tutta la forza, tutta la consolazione, tutta la comprensione, possiamo ritrovare noi stessi dentro il suo cuore se fissiamo lì il nostro sguardo.


NON RESTIAMO INDIFFERENTI AL DONO DI DIO PADRE

Pensiamo ai regali che facciamo di solito, ai regali di compleanno, di Natale, per una Cresima, una Comunione. Nella nostra vita abbiamo fatto tantissimi regali nelle diverse occasioni che si presentavano. Che cosa abbiamo regalato? Che tipo di doni abbiamo comprato per i nostri cari? Orologi, magliette, gadgets, occhiali, fiori, cioccolatini..tutti molto belli e colorati. E pensiamo a quanto abbiamo fatto felici quelli a cui li abbiamo donati. Ora, Dio ci ha donato il Suo Cuore E ce lo dona tutti i giorni, è a nostra completa disposizione. Abbiamo mai pensato a questo dono grandissimo davanti al quale non ci sono parole per ringraziare? Questo dono del “cuore”, una mamma lo può ben comprendere perché dona il suo cuore al suo bambino quando nasce. Il cuore di una mamma è del suo bambino e tutto avviene in modo così naturale già alla nascita del piccolo. Cosi forte è il legame tra i due così intenso e intimo. Il cuore di Dio è nostro. Lui ce lo ha donato alla nostra nascita, come fosse la nostra mamma.




E' ATTRAVERSO IL CUORE DI GESU' ....


E’ attraverso il Cuore di Gesù, 'l'umanità di Gesù, che noi conosciamo la tenerezza del Padre. E’ attraverso il Cuore di Gesù che noi conosciamo l’Amore del Padre che conosciamo la Sua Grazia, la sua Misericordia, è attraverso il Cuore di Gesù che veniamo abbracciati dal Padre, baciati e cullati da lui come una mamma con il Suo bambino. Il cuore di Gesù è la casa del Padre a cui dobbiamo ritornare. E’ la casa dell’Amore, della familiarità, dell’intimità della pienezza della Grazia a cui dobbiamo ritornare. Il cuore di Gesù è la casa della maternità del Padre. Del Padre si fa grembo, che si fa intimità che si fa anche nostra Madre che si fa contemplazione. Sì, perché il Padre ci contempla come la creatura più bella dell’intero universo, ci guarda dal Cuore di Gesù come una mamma guarda il Suo bimbo che dorme nella culla. Così il Padre ci guarda quando noi ci abbandoniamo addormentati nel Suo cuore. Ci guarda con lo stesso sguardo pieno di amore che è quello di una mamma, ci allatta al suo seno materno quando noi ci lasciamo andare abbandonati nel Cuore di Gesù. Sì, il Padre resta ore e ore in contemplazione della sua creatura, attraverso il Cuore di Gesù, così come ha fatto con Maria, la più bella tra tutte le donne. 

Maria nel cuore del Padre …

Maria è la più bella, la più docile, la più pura delle sue creature, le sue grazie passano attraverso il cuore di Dio. Maria è impressa nel cuore del Padre, ha un posto privilegiato nel Suo cuore. La grazia, l’umiltà e l’amore di Maria hanno conquistato il cuore del Padre. Perché in lei il Padre vede la pienezza della sua creazione. Anche noi siamo creature come Maria, e anche noi possiamo lasciarci contemplare dal Padre che ci dona tutti i doni del Suo cuore. Anche noi possiamo diventare figli prediletti, guardando a lei. Guardando a lei possiamo imparare ad abbandonarci al Suo cuore, ad abbandonarci ai Suoi progetti su di noi. Guardando Maria possiamo imparare a farci cullare dal Suo amore, possiamo imparare a farci abbracciare e baciare dal Suo amore. Guardando Maria possiamo imparare ad amare il Suo cuore, ad amare con tutto il nostro cuore, a farci chiudere come liberi prigionieri del Suo cuore e lasciare che Egli venga ad abitare nel nostro e lasciargli tutto lo spazio che gli occorre per agire in noi, per trasformarci in veri adoratori ed amanti del Suo cuore. E’ Maria l’amorevole creatura che il Padre ama. 

Maria in noi … noi come Maria

E’ quella parte di Maria che c’è in noi che il Padre ama all'infinito. Dio, nella Sua infinita bontà ha messo in tutti noi uomini e donne, qualcosa di Maria, la purezza, la verginità, l’umiltà e la maternità. Sono le stesse qualità che sono in noi e che ci conducono al Padre attraverso il cuore di Gesù. E’ quella "Maria" che è in noi che opera, assieme allo Spirito Santo, e che ci rende tanto amati e cari a Dio.


LA CHIAVE DEL CUORE

Beato chi possiede la chiave del Suo Cuore.
Beata te Maria, beati i Santi e beati noi a cui è stato dato un simile dono. 




lunedì 19 settembre 2011

IL MIO SANGUE PER LA VITA DEL MONDO



Il Suo Sangue versato per la nostra salvezza avvolge il mondo intero. La Salvezza è il Sangue versato. Egli lo ha donato al mondo e da esso è nata la Sua Chiesa. Questo sposalizio celeste è l’immagine propria che si rispecchia nei sacramenti, doni di Dio alla Sua Chiesa. Il Sangue del Signore si effonde in ogni atto sacramentale, si effonde su ognuno di noi quando partecipiamo ai sacramenti, è il Suo Sangue che ci ridona la vita nella Riconciliazione, è il Suo Sangue ci rende figli nel Battesimo, è il Suo Sangue e il Suo Corpo che riceviamo nella Comunione è il Suo Sangue che si effonde nella Cresima è il Suo Sangue che avvolge gli sposi nel Matrimonio.

E QUESTO SANGUE DA’ LA VITA

Il Suo Sangue ci purifica, ci libera ci dona la vita terna.Nel Suo Sangue ci riconciliamo con il Padre, scende il Suo Sangue sui nostri peccati, su ogni nostra mancanza, su ogni nostra omissione su ogni nostra colpa, scende su ogni nostra paura, scende potenza liberatrice di Dio, scende e ci unisce ancora una
volta a Dio, scende e opera questo ogni volta che partecipiamo al Sacramento della Riconciliazione. Siamo figli suoi, Egli ci ha riscattato con il Suo Sangue, per averci tutti in sé ci ha unto e ci ha battezzato
nel Suo Sangue. Ci ha immerso nel Suo Sangue perché muoia in noi il vecchio peccato e così purificati possiamo essere nuovi, salvati in Lui e segnati con il Suo Sigillo, il sigillo del Battesimo. Egli ci nutre, ci nutre
con un pane celeste, nel quale Egli ha messo tutto se stesso e il Suo sacrificio salvifico. Ci nutre con il
Suo corpo, ci nutre con il Suo Sangue nascosto nel pane
dell’Eucarestia, ci nutre perché il Suo sacrificio si possa compiere dentro di noi e possa ogni volta che ci avviciniamo all'eucarestia salvarci. Salvati ogni giorno siamo da questo pane e dal Suo Sangue che è profuso in esso. Perché lo stesso sacrificio che si compie sull’altare si compie anche in noi.





SCENDA IL TUO SANGUE GESÙ SOPRA DI NOI …



Scende Gesù il Tuo Sangue come
il fuoco, scende e brucia come il
fuoco, scende e purifica come il
fuoco, scende e santifica come il
fuoco, scende e sigilla con il
fuoco, scende e unge come il
fuoco, scende nell’unzione
cresimale il Tuo Sangue Gesù e ci
sommerge, scende e ci rende
testimoni, testimoni del Tuo
sacrificio, testimoni della Tua
salvezza, scende il tuo sangue e ci
rende apostoli, scende a
fortificarci a dare un senso ai
nostri giorni, scende a sollevarci,
scende a consolarci, scende a
darci speranza, a confortarci,
scende a liberarci dalle potenze
malefiche, scende con la potenza
del Tuo amore, con la forza delTuo amore, con le vampe della Tua
passione, scende in ogni preghiera.


"METTIMI COME SIGILLO SUL TUO CUORE, COME SIGILLO SUL TUO BRACCIO...





… perché forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore!”.
L’unione intima tra gli sposi è sacra e santa perché gli sposi sono ricoperti con il Sangue di Gesù profuso durante il rito del Matrimonio e presente nel Sacramento. La potenza salvifica del Sangue di Gesù li purifica e li protegge, essi sono sotto la forte unzione e protezione del Padre e l’unione intima tra gli sposi è consacrata dal Sangue di Gesù nel quale vengono immersi ogni qual volta consumano il
Sacramento, atto che li rende Santi , graditi a Dio, gioia di Dio, compiacimento di Dio, gaudio di Dio, presenza di Dio, e Dio è con loro e in mezzo a loro. Quando si uniscono gli sposi vivono un momento di sacralità perché questo tutto è benedetto e voluto dal Padre, purificato dal Sangue di Gesù che lo rende casto e sottolinea la sacralità degli sposi.

domenica 18 settembre 2011

PICCOLACASADELLAVISITAZIONE




La Festa della Visitazione si celebra il 31 maggio. Essa ricorda la visita che Maria Vergine fece a sua cugina Elisabetta subito dopo aver avuto l’Annuncio che sarebbe diventata madre di Gesù per opera dello Spirito Santo.


L’INCONTRO TRA DUE MADRI


Maria parte trepidante per andare da Elisabetta. Maria parte pensando a Elisabetta, si 
lancia in questo viaggio piena di attesa e di speranza verso Elisabetta in cui vede la sua conferma. Maria vuole vedere Elisabetta, e in lei vede se stessa, vede il conforto, la complicità della gravidanza. Maria vuole vedere l’anticipo della Gloria di Dio che le è stato annunciato dall'Angelo. Per questo parte in un viaggio pieno di difficoltà e di fatica alla volta della casa di Elisabetta. La visita di Maria, l’abbraccio di Maria a Elisabetta è l’abbraccio di due  madri con la stessa gioia nel cuore, con le stesse speranze con le stesse aspettative.

“A CHE DEBBO CHE LA MADRE DEL MIO SIGNORE VENGA A ME …”

Subito Elisabetta la riconosce
come la madre del suo Signore.
Subito lo Spirito Santo crea tra loro
un legame unico in cui si
riconoscono l’una nell’altra in cui si
riconoscono in Dio. Solo loro due
conoscono intimamente la verità
di ciò che sta per accadere e sono
intimamente unite in una cosa sola
da Dio che ora è nel grembo di
Maria. Così come l’Eucarestia ci unisce in un popolo solo. E’ così che Dio ci unisce quando è dentro di noi, ci unisce come una cosa sola l’uno con ’altro, così come ha unito Maria e Elisabetta. Unite nell'intimità dell’Eucarestia che abita il grembo di Maria.


L’UNIONE EUCARISTICA TRA MARIA E ELISABETTA

Maria è il primo tabernacolo eucaristico ed Elisabetta la prima
adoratrice. E’ ciò che noi facciamo ogni volta che partecipiamo ad un adorazione eucaristica. Come Elisabetta adoriamo il nostro Signore nel suo Santuario, nel Suo tabernacolo. Così Elisabetta adora il suo Signore, si inchina e si prostra a Lui, lo abbraccia attraverso Maria che lo contiene. “E perché mai, tu madre del mio
Signore vieni a me?” Elisabetta crede invece che dovrebbe
essere lei ad andare verso di loro. Ma questo è l’inizio, è il primo
gesto di Maria che continuerà per l’eternità. E’ Maria che viene a noi per portarci Gesù così come ha fatto con Elisabetta, è lei che
viene a noi ci porta la Salvezza. E’ Maria che fa questo viaggio,
senza soste, faticoso, lo stesso viaggio che ha fatto per
raggiungere Elisabetta, per venire verso di noi, per venire da
noi e portarci Gesù. E’ lei che ci visita ogni volta, è lei che visita
tutti i suoi figli. E’ lei che attraversa l’eternità per venire a
noi che affronta i pericoli per noi, che parte con il nostro nome e il
nostro viso nella sua mente con trepidazione, di fretta, per portarci Gesù, parte piena di speranza e di attesa e di gioia perché sa che l’incontro sarà un'altra Visitazione.


MAGNIFICAT


L’ anima di Maria magnifica il Signore in un impeto di gioia celeste, la sua anima rende grazie a Dio e si sente
tutt'uno con Lui. Dio in lei, lei in Dio, Maria dice tacitamente attraverso il Magnificat “io sono dentro l’Amore e l’Amore è dentro di me”. L’Amore è dentro di lei che si sta facendo carne, l’Amore infinito di Dio è chiuso nel grembo di Maria, come in un bozzolo da cui nascerà poi una farfalla. Maria, concretamente gravida della parola, la porta dentro di sé, la custodisce, ne ha cura. Alla Parola dona le cure di una madre, le stesse cure di una mamma per il suo bambino. Quale cosa è più grande di questa per una donna, avere cura della Parola di Dio dentro di sé essere madre della Parola, essere eternamente gravida della Parola e poi darla alla luce. Così continua a fare Maria ora e continuerà a fare questo per l’eternità. Perché anche noi gravidi della parola di Dio possiamo cantare a Lui il più bel cantico d’amore mai cantato sulla terra “l’anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva, d’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata..”. Ecco ciò che ci insegna Maria, ecco ciò che è la sua e la nostra missione nel mondo, essere madri della Parola, la culla della Parola. Madri, perché ognuno di noi la custodisce dentro di sé e ne ha cura. Ed ecco che allora il cantico del Magnificat esploderà dentro di noi, lasciamo che questo avvenga per opera dello Spirito Santo, lasciamo che Maria ci doni questo dono grandioso, essere madre della Parola, lasciamo che la Gloria di Dio ci riempia come ha riempito Maria. Accettiamo anche noi e chiediamo a Maria il dono che Dio le ha fatto: essere madri della Parola.







venerdì 16 settembre 2011

IL PADRE E’ UNA CASCATA D’INFINITO AMORE …



 L’Amore che Dio Padre riversa su di noi è infinito. Infinito. Senza inizio e senza fine. Immenso, incommensurabile. Dio stesso che è Amore si riversa su di noi aprendo le cateratte del Cielo, riversa se stesso su di noi come una cascata, una cascata immensa che non si può misurare in altezza e non si può nemmeno in larghezza. Dio si fa acqua, si fa cascata d’Amore, si fa sorgente di vita.  Infinite gocce d’acqua formano una cascata. Ogni goccia di quest’acqua, ogni goccia di questa cascata d’Amore che è Dio Padre è per ognuno di noi. Quanti miliardi di gocce d’acqua formano una cascata? Quanti miliardi di gocce formano una cascata d’Amore. E sono tutte per noi destinate ad ogni uomo ad ogni donna e ad ogni bambino che compone l’umanità intera.  Tutto di Lui dice TI AMO, tutto di Lui dice DIMMI CIO’ CHE DESIDERI DI PIU’, tutto di Lui sorride è un sorriso immenso, gioia nel profondo, amorevolmente ti avvolge, ti abbraccia e ti stringe e ti culla con l’intensità d’amore di dieci madri. Se riunissimo assieme tutto l’amore dei nostri genitori, dei nostri figli, dei nostri parenti, dei nostri amici e dei nostri mariti o fidanzati non riusciremmo ancora ad avere idea dell’intensità dell’Amore di Dio, dell’intensità dell’Amore che il Padre ha per ognuno di noi.
Chiediamo allora al Padre il regalo più grande, chiediamogli che ci faccia sentire concretamente il Suo Amore, che si faccia presenza viva. Chiediamogli di irrigare il deserto che è in noi. Chiediamogli di versare la cascata del Suo Amore su di noi, chiediamogli di travolgerci con il Suo Amore. Chiediamo così ….

Padre avvolgimi con il Tuo Amore,
Padre travolgimi con il Tuo Amore,
Padre fin dal mattino fammi sentire tutto il Tuo Amore
Padre manda tutto il Tuo Amore su di me, sulla mia famiglia, sui miei amici
Padre manda il tuo amore su tutte le persone che troverò sulla mia strada oggi
Padre mostrami quanto mi ami
Padre guarisci la tristezza che è dentro di me con il tuo immenso Amore,
Padre guarisci la depressione dentro me con la cascata del tuo Amore,
Padre apri il mio cuore e riversati dentro di me,
riversa tutto il Tuo Amore nel mio cuore,
così che io possa sentirlo come ho sentito quello di mia madre, come ho sentito quello dei miei fratelli,
aprimi o Padre gli orizzonti del Tuo amore,
apri su di me le cateratte del tuo Amore o Padre, apri il Cielo sopra di me,
rivelati a me o infinito Amore,
ti chiedo di proteggermi, di essermi scudo e di non abbandonarmi.


NON SAPPIAMO D’ESSERE  DESERTO …

Nel momento in cui il Padre si rivela a noi e si riversa dentro di noi con tutto il Suo amore allora ci rendiamo conto di quanto, fino a quel momento, non siamo mai stati amati in quel modo, e non conoscendo tale amore,  non abbiamo mai amato nessuno con tale intensità. Ci rendiamo conto allora di essere stati deserto, di essere deserto, e di non averlo mai saputo. Di avere sempre cercato l’amore, cercato di essere amati, cercato l’acqua che definitivamente ci dissetasse e che spegnesse la nostra sete senza riuscire a trovarla. Ci rendiamo conto allora di avere un Padre che ci ama e che tutto il suo amore è solo per noi. Capiamo che ciò che cercavamo l’avevamo già. Spalanchiamo allora a Dio le porte del nostro cuore e accogliamolo nelle nostre case, ospedali, scuole, uffici, palestre …