giovedì 3 maggio 2012

IL MATRIMONIO IN DIO










 “IO SONO STATO CONCEPITO DI SPIRITO SANTO”



  
Amen
















IL MATRIMONIO SECONDO DIO


Nel Matrimonio i momenti di intima comunione tra gli sposi sono dono di Dio. Sono i momenti in cui si esprime la sacralità del matrimonio che Dio ha santificato. Sono doni, doni di Dio per gli sposi. L’intimità che si raggiunge è in proporzione a quanto gli sposi aprono il loro cuore a Dio e a loro stessi reciprocamente e a quanto siano aperti a ricevere Dio in loro e a riceversi l’uno con l’altro. Questo è il motore del matrimonio sulla base del quale tutto è possibile e si ha la protezione forte dell’Onnipotente che consacra i due sposi in Lui e santifica.

Gesù ci ha salvato e allo stesso modo Dio ha santificato il matrimonio per mezzo dell’Incarnazione del Verbo, di sé stesso nel grembo di una donna. Quindi gli sposi in Dio vivono questa dimensione mistica in Dio, della loro unione in Dio.

L’intimità si rivela più forte più è la Grazia in loro, l’intimità tra loro è più forte e sempre più forte quanto è intensa la loro intimità con Dio.

Dio dona a loro se stesso, nel matrimonio dona a loro la Sua Divinità, dona a loro la Sua Incarnazione, la Sua morte e la sua Resurrezione in quel momento di intima unione tra loro. Per questo l’atto intimo tra gli sposi è sacro. Dio dona loro la Sua Salvezza attraverso questo intimo atto.

Dio dona se stesso. Perché Dio è Amore. Dio è tanto Amore, è una cascata interminabile di Amore, Di o è un atto d’Amore, Dio è una carezza, un bacio, Dio è tenerezza, Dio ci ha dato tutto ciò che ci serve perché la nostra vita sia Santa. Dio lo abbiamo tra noi nell'Eucarestia, nei Sacramenti. L’abbiamo in noi con il Suo Amore. Gloria a te o Signore.
Così come Dio ci ha già salvato, Dio ha già santificato il matrimonio con L’incarnazione di Suo Figlio che è stato concepito, nato, morto e Risorto e che tutti noi abbiamo lo stesso destino allo stesso Suo modo, soprattutto nel concepimento di Dio-uomo si santifica ogni uomo che viene al mondo e anche l’atto con cui viene al mondo, perché è stato compiuto da Dio stesso ed è quindi Santo come ogni cosa che fa è Santa perché Lui è Santo.
Il Signore vuole ora ridare significato a questo gesto, vuole rendere giustizia a questo atto sacro, a questo significato originario, concetto che satana ha stravolto sia nei giusti che negli empi. Il matrimonio in Dio è castità e purezza e la sua protezione è potente e si estende sulle generazioni assieme alla Sua Misericordia. L’esperienza del matrimonio in Lui è bellissima.
L’unione intima tra gli sposi è sacra, sacra e santa perché gli sposi sono ricoperti con il sangue di Gesù nel rito del matrimonio e nel Sacramento. La potenza salvifica del sangue di Gesù li purifica e li protegge, essi sono sotto la potente protezione di Gesù. L’atto intimo tra gli sposi è consacrato dal Sangue di Gesù che li ricopre ogni volta che consumano il Sacramento, atto che li rende Santi, graditi a Dio, gioia di Dio, compiacimento di Dio, gaudio di Dio presente in loro, in mezzo a loro. Tutti i sacramenti sono ricoperti dal Sangue di Gesù.
Gli sposi vivono un momento di sacralità perché questo atto è benedetto e voluto dal Padre, purificato dal Sangue di Gesù che lo rende casto e la profusione del Sangue di Gesù su di loro li rende sacri. E’ solo nel Sacramento e nella consumazione di esso che si effonde e scaturisce da qui una potente protezione sulla coppia, la Tenda di Dio su di loro nella quale sono racchiusi nella quale sono in intimità con Dio e da qui scaturisce la potente intercessione per l’umanità che ogni coppia in quel prezioso istante è. Preziosa e potente intercessione sono due sposi che vivono il Sacramento. Preziosa e potente intercessione per il mondo intero sono due sposi che nel loro amore si uniscono in Dio. Sessualità e Santità si uniscono, per volere di Dio che li ha creati.
Gli sposi sono una sola carne e un solo sangue in Gesù, nel Sangue di Gesù, nell’Eucarestia, nella Comunione.  Il dono dell’intimità che Dio fa agli sposi l’uno verso l’altro in Lui e il dono dell’intimità che fa agli sposi verso Se stesso dà grande potenza di intercessione agli sposi nel momento e nell'atto più intimo che stanno vivendo in Comunione con loro stessi e con Dio tale da poter pronunciare questa preghiera a Dio: Dio mio per questa intimità che c’è tra noi e che Tu hai voluto, che ci rende uno, una cosa sola in Te, ti prego volgi il tuo sguardo su …. o prenditi cura di … e il Signore Dio che ha fatto dono agli sposi della Sua intimità li ascolterà. Gli sposi durante l’intima unione tra di loro e con Dio possono affidargli le loro preghiere di intercessione e dirgli grazie. Ogni volta che gli sposi si uniscono intimamente tra loro e in Dio una spada entra nel fianco di satana e lo fa urlare come se gli fosse stato inferto un colpo mortale.

La separazione degli sposi per Dio



 
Un’opera di Dio così perfetta qual è il Matrimonio se viene deturpata è sofferenza per Dio. Per l’oltraggio, per il dono di Dio stesso agli sposi, è come se un bellissimo fiore fosse stato calpestato o di più addirittura come se una creatura fosse stata abortita. La “separazione”è la disperazione di Dio. Per meglio comprendere questa disperazione di Dio, bisognerebbe pensare a qualcosa di perfetto e di molto caro ai nostri occhi, qualcosa a cui teniamo tanto e che per noi ha un immenso valore, che ai nostri occhi è perfetto e prezioso. Allora noi regaliamo, doniamo questa cosa a una persona cara che noi amiamo molto, questa persona accetta il dono, non si rende conto però che questo dono che ha ricevuto da noi è la parte più preziosa di noi stessi ed è come se avessimo donato noi stessi. Ma la persona che noi amiamo e a cui abbiamo fatto questo dono non lo comprende fino in fondo e poco dopo lo getta via. Ah che doppia delusione in noi! Prima perché il dono è stato gettato e poi perché la persona che più amiamo non ha compreso l’importanza di quel dono e il dolore per il fatto che il dono era stato creato proprio per questa persona, apposta per lui. Immenso è il dolore e il dispiacere di Dio, perché questa è un ennesima ribellione al Suo grande Amore.
Il matrimonio è un legame che non si può spezzare, è come una cintura dorata fatta di un materiale molto forte, molto più forte dell’acciaio con uno spessore molto alto ed è completamente chiusa come se fosse un pezzo solo. E’ l’anello che si porta al dito. E il materiale indissolubile e forte di cui è fatta la cintura è come il matrimonio. Non si può spezzare questo legame, non si può dividere perché questo stesso legame Egli lo ha scelto per legarsi a noi. Ancora una volta, il Signore dell’Universo si è fatto e si fa piccolo per restare con noi, per vivere in mezzo a noi, per vivere con noi. Per vivere quell’intimità che c’era prima del peccato. E ci parla come se parlasse alla Sua sposa: “io ti ho sposato, tu mi hai tradito, ma il mio amore per te è così grande che ti ho ripreso con me. Perché quest’unione ha scelto per noi, perché questa è l’unione massima, il matrimonio, perché qui il Signore diventa per l’Umanità Padre, fratello e sposo ed è tutt’uno con la Sua sposa.

La nudità davanti a Dio




Il peccato ci ha separato da Dio a tal punto da vergognarci di essere nudi davanti a Lui. La nostra nudità davanti a Dio è per noi insopportabile, un disagio e un umiliazione terribile sentiamo quando siamo nudi alla Sua presenza. Ma se non siamo nudi davanti a Lui non ci può essere per noi vera intimità con Dio, se ci vergogniamo ad essere nudi davanti a Lui è perché sentiamo tutto il dolore, la vergogna e l’irreparabilità di ciò che è stato, del peccato originale, dell’offesa grande arrecata a Dio. Essere nudi davanti a Dio non è come mostrare il proprio corpo sulla spiaggia o girare poco vestiti o stare nudi davanti a persone intime. La nudità davanti a Dio è altra cosa. Dio ci conosce in ogni minimo e intimo tratto, conosce tutto di noi e stare davanti a Lui significa lasciarsi scrutare a fondo perché nulla gli sfugge come davanti al giudizio. La sofferenza e l’umiliazione che sentiamo quando siamo nudi davanti a Lui è la nostra separazione intima da Dio che risale al peccato originale. Ma Lui vuole riconquistare questa intimità con noi che siamo malati di questo. E’ questa la nostra separazione da Dio. E’ da questa separazione che la Vergine Maria è stata preservata.
Non c’è nessuna vergogna nell’intimità con l’Amato.





L’Incarnazione santifica il matrimonio: 


E’ mistero di Dio l’Incarnazione, la creatura in grembo a Maria è concreta e viva creata da puro Spirito d’Amore, come avviene nel Matrimonio. Questo disegno di Dio che è l’Incarnazione genera il Salvatore del mondo e Santifica il Matrimonio e il sacro atto del concepimento. Questo disegno di Dio rende Sacro il Matrimonio, rende sacro l’atto del creare perché compiuto da Dio allo stesso modo nel generare Suo Figlio, se stesso. E’ un annuncio al mondo, è un esortazione: “Svegliatevi! Perché l’Amore viene da Dio, svegliatevi! Perché il Matrimonio viene da Dio!” per questo Dio si è legato in matrimonio con questa creatura terrena che è Maria inondandola delle Sue Grazie perché ella potesse dire “Marito mio”. Quando due sposi sono in Dio e concepiscono in Dio allora vivono la stessa estasi divina che ha vissuto Maria nel concepimento del Figlio di Dio. E’ così che nasce un uomo anche. E quindi ormai Dio è uomo, è come noi,è uno di noi, nato come noi, vissuto come noi e morto come noi. Ha preso la nostra natura umana, si è imparentato con noi. Questo ce lo dice tutti i giorni nell’Eucarestia dove ci ricorda che Egli ha un corpo e sangue, che è carne come noi. Ha purificato quindi la nostra carne e il nostro sangue in Lui.
Per via dell’Incarnazione è’ forte il legame che unisce gli sposi tra loro e in Dio, ognuno di loro è in Lui e tutti e due loro fanno uno in Lui ma non solo nel Suo Spirito anche nel Suo Corpo e nel Suo Sangue, sono in tutto il Suo Essere e Lui è in loro a tal punto da essere inscindibili. Gli sposi sono nell’Eucarestia. Questo è il matrimonio. E’ un unione forte, è un unione potente, è l’unione per eccellenza, gli sposi sono una sola cosa con Lui se si arrenderanno al Suo Amore.

A sé Dio strinse Maria, il frutto del suo Amore, privilegio unico. A sé strinse Maria, il frutto del suo Amore, del Suo Amore per noi fattosi Amore. Concepito di Amore si è reso Amore concreto, è qui il mistero dell’Incarnazione. L’Incarnazione del Puro Amore di Dio Padre che diventa materia, che si concretizza, che non rimane astratto, concetto astratto d’Amore e di puro Spirito ma diventa concreto, concreta carne, concreto sangue come nell’Eucarestia che è Amore, che è Dio incarnato, che è carne e sangue di Dio, frutto di quell’Amore e di quell’Estasi Divina tra Dio e Maria, tra Dio e l’Umanità.

Dio è entrato potentemente nelle nostre vite e nella storia lasciando tracce concrete di se stesso, si è rivelato a noi per vivere con noi per dirci sono uno di voi. Si è legato a noi con il matrimonio con la Vergine Maria è diventato nostro Padre e con la nascita del Figlio Suo nostro fratello e nostro sposo con il sacrificio e la Sua Passione d’Amore sulla Croce. Quanto è vasto questo mistero. Il Signore nostro Dio, il Dio di Abramo di Isacco e di Giacobbe ha sposato Maria Vergine “come un giovane sposa una vergine, … così ti sposerà il Tuo Dio”. Da questa mistica unione tra Cielo e terra è nato il nostro Salvatore.
Il Signore nostro Dio l’ha amata in vita come Sua sposa e l’ha esaltata poi e incoronata Regina del Cielo e della terra. Da questa unione si sprigiona una grande potenza d’amore che avvolge l’umanità intera, l’abbraccia, perché Dio si è chinato sulla terra e ha contratto matrimonio con una delle Sue creature.

Il signore ha sposato l’umanita'sulla croce



E’ sulla Croce, Suo talamo, che Gesù il Signore ha sposato tutta l’Umanità. Nella Croce si incontrano e si uniscono la solennità di Cristo, il Timor di Dio, la Chiesa, la Passione di Gesù, la sofferenza di Gesù, l’Amore, l’eros la Gioia, la Pace, il Gaudio dell’anima e del corpo, la Risurrezione. E’ l’unione fisica e spirituale con l’Umanità. Infatti, Dio si è fatto tutto uomo, non uomo a metà. Tutti questi aspetti sono uno solo in Lui, così come Lui è uno solo sulla Croce con l’intera Umanità. E’ lì dove tutto avviene. Il Matrimonio è pensato da Dio guardando alla Croce e la Croce guardando al Matrimonio. Il sacrificio e l’amore, l’amore e il sacrificio. Il sacrificio d’amore, il Matrimonio.

L’Infinito ha dovuto nella Sua Misericordia e nella Sua bontà trovare un modo molto umano per entrare in relazione con noi, preziose creature che Egli ama. E’ l’Amore che lo ha spinto verso di noi, perché Lui è Amore e l’Amore non si può sottrarre all’Amore. E il modo in cui entra in relazione con l’Umanità la prima volta che è entrato in relazione profonda e intima con l’Umanità è stato nel grembo di Maria, nel matrimonio con una creatura Sua che lo ha concepito e fatto nascere nel mondo. E questo matrimonio e questa unione sono sacri. Dio è innamorato del matrimonio, gli attribuisce grande importanza non solo alla spiritualità dell’unione intima ma anche alla fisicità dato che il nostro corpo è opera Sua. E’ opera Sua il suo funzionamento, è opera Sua tutto in noi, è opera sua il godimento e l’estasi degli sposi, Lui l’ha santificata, è immagine del Suo Amore. E’ ciò che ha sempre voluto che fosse dagli inizi della Creazione. E’ una nuova circoncisione, è il fuoco sulla terra.

L’Estasi d’amore degli sposi non è completa se non viene portata a compimento, ed è molto importante questo compimento perché è poco prima di esso che si verifica l’unione, è poco prima di esso che si può dire siamo uno, veramente una cosa sola. E’ questa l’importanza che Dio dà a questo atto che come conseguenza ha la creazione. Così come Lui crea una persona nuova, anche due sposi creano una persona nuova. Se gli sposi si rendessero conto che ciò che vivono è immenso piacere per Dio, che ciò che loro vivono anche Lui lo vive con loro, capirebbero la sacralità di questo gesto.

Il matrimonio che Dio consuma sulla Croce con l’Umanità intera è un momento in cui Cielo e terra si fondono, si compenetrano questo ha un valore immenso perché diventa dono per gli sposi così che possano vivere il loro amore in Dio e donarsi l’uno all’altro allo stesso modo in cui Dio si è donato all’Umanità intera. “… come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il Tuo Architetto … il tuo Creatore”. Dio è sposo. Vuol dire non escluderlo mai dalle loro vite come lo è stato per Adamo ed Eva prima del peccato originale nella stessa misura in cui Dio partecipava al loro amore e si compiaceva di loro santificando la loro unione spirituale e carnale e confermando il Sacramento del Matrimonio come Suo dono sublime, come Suo mistico dono. Perché il matrimonio eterno e quello nella carne che appartiene alla terra e agli sposi non ha nessuna differenza, ciò che avviene tra gli sposi avviene misticamente anche tra l’anima e Dio. Non c’è differenza in questo. E’ una creazione stupenda, è una concessione stupenda che Lui ci fa perché ci mette in grado di partecipare a ciò che saranno le nozze eterne già da ora, già su questa terra. Il matrimonio è a immagine delle nozze eterne. Il matrimonio è la stessa sostanza delle nozze eterne. E’ l’esperienza e l’essenza delle nozze eterne. Il matrimonio è la divinità delle nozze eterne. Il matrimonio è l’esaltazione di Dio, è la preparazione a ciò che sarà di noi con Dio. Quando gli sposi vivono il Sacramento, cioè l’unione tra le loro anime e i loro corpi, si consacrano reciprocamente nell’Amore di Dio. Il matrimonio è un dono grandissimo che ci fa vivere perché è Sua somma volontà.

E’ attraverso l’atto sponsale che si attua l’Umanità di Cristo. E’ attraverso questo atto che Egli si avvicina a noi, che diventa simile a noi che si incarna in noi. E ci incoraggia a trattare con Lui con confidenza, con amore di sposa, con intimità. Ci dice “lasciati amare, è tutto ciò che voglio”, ed è questo il grido che fa all’umanità intera “lasciati amare popolo mio, lasciati amare”. Ed è con questo che Egli decreta la sacralità di questo atto, che se ne riappropria, perché la sessualità è di Dio ed Egli la rivuole perché è Sua e se ne vuole riappropriare per la salvezza dell’uomo.



La relazione profonda tra i membri della sacra famiglia



Vivevano rivolti a Dio, insieme, tra loro nello stesso modo delle tre persone della Trinità, l’amore circolava tra loro allo stesso modo, da Dio li attraversava e tornava a Dio come in un cerchio. Tra loro tre quindi, tra genitori e Figlio. Tra i due sposi Giuseppe era il custode e tutto ciò a cui si appoggiava concretamente e fisicamente Maria, direttamente amata da Dio, come Eva era stata amata prima del peccato originale. L’amore di Dio si sviluppa concretamente e fisicamente, si sente circolare e riempie, non è un’allegoria, non è un utopia, una cosa lontana. L’Amore di Dio ha un compimento finale. L’Amore di Dio è un amore concreto che ha la sua massima espressione e concretezza e realtà nella piccola Trinità che è la famiglia, immagine di essa, dove l’amore fluisce tra i suoi membri in modo circolare, tutti i membri sono per Dio, rivolti a lui e ai fratelli uniti nel Suo Amore. La forma più alta e più vicina a Dio stesso è nell’amore del matrimonio, dove assieme al Suo Amore, pace e gioia si esprime il Suo gaudio tra gli sposi. Giuseppe partecipava alla cura di Maria, alla Sua protezione ma anche e soprattutto all’Amore concreto di Dio. Immaginiamoci che serenità nelle famiglie se veramente circolasse l’Amore di Dio, dove i cuori sono aperti all’amore, la dolce tenerezza e intimità tra fratelli fa parte dello stesso amore. La pazienza, la tolleranza, la comprensione, l’aiuto reciproco, l’affetto profondo. Dio vuole che tra noi circoli il Suo amore, che noi diventiamo immagini Sue, piccole Trinità, piccoli cuori aperti ad adorare il signore e che ogni gesto nelle nostre vite si faccia per amore come nella casa di Nazareth, senza avere paura di avvicinarsi gli uni agli altri e dimostrare questo Amore. Dio ha creato un unione stretta e profonda tra i tre membri della casa di Nazareth fatta della Sua presenza viva. I momenti in cui Dio si rendeva presente nella casa di Nazareth hanno unito tutte e tre le anime in Lui, con forza e una grande intimità d’unione nella condivisione e nel godimento di Dio. Ciò che Maria viveva in Dio, unione d’amore tra Padre e Figlio lo viveva anche Giuseppe allo stesso modo. Giuseppe era uomo giusto e docile allo Spirito, materno, padre della Parola compartecipante alla Grazia direttamente e attraverso Maria e Gesù. Perché in Dio il prossimo diventa noi stessi liberati da tutti i nostri pesi quasi a sparire a noi stessi per identificarci con l’altro. Come quel giovane che Gesù guardò e subito amò. Se il nostro sguardo non vede la beatitudine e l’appagamento di Giuseppe in Dio è perché è offuscato dai preconcetti di questo mondo, non possiamo guardare e amare come Gesù perché dobbiamo fare i conti con tutto ciò che in noi stessi non è in Dio e secondo Dio. Tutto ciò che ci vela lo sguardo e che non ci mostra il prossimo come veramente è.




PICCOLA CASA DELLA VISITAZIONE

“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date …”

piccolacasadellavisitazione@hotmail.it




“Possa la strada venirvi incontro,

possa il vento sospingervi dolcemente,

Possa il mare lambire la vostra terra

e il cielo coprirvi di benedizioni”.