giovedì 20 settembre 2012

GIUSEPPE DI NAZARETH


<<Nel sesto mese l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine promessa sposa di un uomo della casa di Davide chiamato Giuseppe, la vergine si chiamava Maria.>>

L’annuncio dell’angelo a Maria avvenne nel periodo del fidanzamento con Giuseppe.  In sogno un angelo lo aveva rassicurato “ Non temere di prendere con te Maria, tua sposa.  Ciò che in lei è stato concepito è opera dello Spirito Santo.” 


E Giuseppe ha creduto alle parole dell’angelo. “Beato te che hai creduto” Giuseppe, beato te che all’annuncio dell’angelo hai dato il tuo  “si”, come quello di Maria necessario a Dio per portare a compimento la Sua promessa di salvezza per l’umanità intera. Giuseppe è un’altra Maria, è il completamento del si della Vergine Maria nell’ambito della salvezza del mondo. 


Perché Dio ha voluto che suo Figlio fosse uomo a tutti gli effetti e nato sotto la legge.

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Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra.” (Salmi 138,15)


Dio lo ha plasmato, lo ha intessuto nel grembo di sua madre, nelle profondità della terra, lo ha formato nel segreto, solo Dio sapeva ciò che sarebbe stato Giuseppe, solo Dio lo ha pensato così come avrebbe dovuto essere e modellato per il Suo grande disegno. Lo ha reso degno di partecipare al mistero dell’Incarnazione.

L’infinita grazia di Dio si è riversata su  Giuseppe fin dall’eternità. Egli è stato concepito per questo, pensato da Dio per questo, plasmato da Dio per questo compito. Giuseppe è stato fatto per il mistero dell’Incarnazione. In Giuseppe la Grazia di Dio si è fatta grande, lo ha ricolmato di Spirito Santo, lo ha riempito completamente, e lo Spirito ha sopperito a tutti i suoi bisogni, tanto che doveri, povertà e miserie nell’uomo sono stati trasformati nelle virtù, nell’onestà, nell’integrità, nella moralità. Giuseppe ha vissuto da custode, vigilante su Maria e Gesù ma ha anche partecipato alla grazia dell’Incarnazione in modo concreto, la stessa Grazia l’ha ricevuta congiuntamente a Maria. 

Anche Giuseppe ha gioito della grazia dell’Incarnazione e il suo “si” è stato grande. Anche lui ha pronunciato il suo “si” all’angelo quando volendo licenziare in segreto Maria è stato avvertito da Dio per mezzo dell’angelo di “Non temere di prendere Maria come tua sposa” e la risposta di Giuseppe è stata immediata. Subito ha creduto. … Beato te, Giuseppe, che hai creduto.

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Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo. (Salmi 138, 14)


E come un prodigio è stato fatto Giuseppe, un’opera stupenda di Dio, un capolavoro nelle sue mani, Dio gli ha donato le grazie e le caratteristiche necessarie al mistero dell’Incarnazione. 
Dio Padre, ha preparato una culla per accogliere il suo mistero, ha preparato un terreno fertile per collocare il suo mistero così come ha fatto con la Creazione e l’uomo, ha creato Maria, accanto a lei ha posto Giuseppe, ha preparato fin dall’Eternità una madre, un padre, una casa, una sicurezza materiale e affettiva, un terreno fecondo che Dio ha arato e che sono Giuseppe e Maria, per poter piantare il seme della salvezza, il grande disegno che aveva promesso a Israele. Così li ha fa Dio,  conoscendoli fino in fondo con una perfezione tale che può venire solo da Lui. 

Nella preghiera di Giuseppe la lode:
Tu, o Dio che mi conosci fino in fondo … 
tu mi hai fatto come un prodigio … 
tutte le tue opere sono stupende, 
o Dio della mia lode, … 
Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro; 
i miei giorni erano fissati, 
quando ancora non ne esisteva uno. 
Quanto profondi per me i tuoi pensieri, 
quanto grande il loro numero, o Dio; 
se li conto sono più della sabbia, 
se li credo finiti, con te sono ancora. 
Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre".


Preghiera di San Francesco Di Sales

Glorioso San Giuseppe,
sposo di Maria,
estendi anche a noi la tua protezione paterna,
tu che sei capace di rendere possibili
le più impossibili delle cose.
Guarda alle nostre presenti necessità,
rivolgi i tuoi occhi di padre
su ciò che preme ai tuoi figli.
Aiutaci
e prendi sotto la tua amorevole protezione
le questioni così importanti
che ti affidiamo,
in modo che il loro esito favorevole
sia per la Gloria di Dio
e per il bene di noi
che affettuosamente ti seguiamo.
Amen.

"Non dobbiamo per nulla dubitare che questo santo glorioso abbia un enorme credito nel Cielo, presso Colui che l’ha favorito a tal punto da elevarlo accanto a Sé in corpo e anima. Cosa che è confermata dal fatto che non abbiamo reliquie del suo corpo sulla terra. Così che mi sembra che nessuno possa dubitare di questa verità. Come avrebbe potuto rifiutare questa grazia a Giuseppe, Colui che gli era stato obbediente tutto il tempo della sua vita?"
(San Francesco di Sales)

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“Ma unica è la mia colomba la mia perfetta, ella è l’unica di sua madre, la preferita della sua genitrice. L’hanno vista le giovani e l’hanno detta beata, le regine e le altre spose ne hanno intessuto le lodi. (Cantico 6,9)


I momenti in cui Dio si rendeva presente nella casa di Nazareth hanno unito tutte e tre le anime in Lui, con forza e una grande intimità d’unione nella condivisione e nel godimento di Dio. 


Ciò che Maria viveva in Dio, unione d’amore tra Padre e Figlio lo viveva anche Giuseppe allo stesso modo. 
Giuseppe era uomo giusto e docile allo Spirito, materno, padre della Parola compartecipante alla Grazia direttamente e attraverso Maria e Gesù. Perché in Dio il prossimo diventa noi stessi, liberati da tutti i nostri pesi, quasi a sparire a noi stessi per identificarci con l’altro. 

Come quel giovane che  Gesù guardò e subito amò. 

Se il nostro sguardo non vede la beatitudine e l’appagamento di Giuseppe in Dio è perché è offuscato dai preconcetti di questo mondo, non possiamo guardare e amare come Gesù perché dobbiamo fare i conti con tutto ciò che in noi stessi non è in Dio con tutto ciò che ci vela lo sguardo e che non ci mostra il prossimo come veramente è.

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Il “si” di Giuseppe

Mai si parla del “si” di Giuseppe, altrettanto santo, altrettanto la sua vita è stata un sacrificio di carne e sangue. Partecipante della Grazia di Santificazione ha difeso con il suo corpo il tesoro di Dio, ha ricevuto la Grazia Santificante che ne ha fatto un eroe davanti a Dio. Dalla grazia è stato nutrito fin dall’eternità per sostenere questo suo compito, questo suo “si” a Dio che è paragonabile a quello di Maria. 
La purezza, la purezza di cuore, di animo, di Giuseppe lo ha preservato dal peccato e da ogni azione malvagia e la Grazia di Dio lo ha santificato sposo, martire e sacrificio a Dio. Soave profumo è stato Giuseppe per Dio che lo ha plasmato con le sue braccia per dare conforto a Maria. Giuseppe, le braccia, il conforto nelle avversità e la dedizione totale per Maria, Giuseppe un’anima sola con Maria e con Dio. Giuseppe è ciò che Dio ha messo accanto a Maria. 
Giuseppe e Maria vivevano ininterrottamente alla presenza di Dio, che concretamente abitava la loro casa, alla presenza dello Spirito di Dio, lo Spirito Santo che li avvolgeva e circolava tra loro nello stesso modo in cui circola nelle tre persone della Trinità. Da Dio partiva, li attraversava, li univa a sé come cosa sola, e poi ritornava a Dio. Come in un cerchio, poiché l’amore di Dio si sviluppa concretamente e fisicamente, si sente circolare e riempie ogni cosa, non è una metafora, non è un fantasia o un immagine astratta.
L’amore di Dio ha un compimento finale e ha la sua massima espressione e concretezza e realtà nella piccola Trinità che è la famiglia, immagine della Trinità dove l’amore fluisce tra i suoi membri in modo circolare dove tutti i membri sono per Dio, rivolti a Lui uniti nel Suo Amore. Giuseppe partecipava all’Amore concreto di Dio. Dio ha creato un unione stretta e profonda tra i membri della casa di Nazareth fatta della Sua presenza viva.  Giuseppe è l’anima che magnifica il Signore, che con Maria lo ha magnificato tutta la sua vita . Giuseppe un giardino rigogliosissimo per Dio Padre, un figlio prediletto. Una creatura ultraterrena, un animo nobile, un capolavoro di Dio, lo specchio di Maria, la virtù di Maria, la purezza di Maria. Giuseppe è acqua limpida del Padre, anima cristallina, consolazione di Dio e fiducia di Dio, sposo e martire, ha offerto totalmente la sua vita a Dio. Giuseppe servo di Dio, riservato a Dio. Riservato al Padre.




 Il “magnificat” di Giuseppe

<<La mia anima ti magnifica o Signore e il mio spirito esulta in te, mio Dio, mio salvatore perché hai guardato l’umiltà del tuo servo d’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beato perché grandi cose hai fatto in me o Signore, Onnipotente e Santo è il Tuo nome. Tu che hai innalzato gli umili, i puri di cuore, che hai esaltato i piccoli, che hai fatto conoscere il tuo mistero ai 
deboli, tu che hai rimandato i ricchi a mani vuote, gli orgogliosi, i superbi, gli oppressori non sono partecipi di questo mistero perché tu ti sei fidato degli umili, o mio Dio, tu hai chiamato gli umili, o mio Signore, tu hai scelto i poveri.  Tu ci hai ricolmato di beni, o Signore, a noi che siamo affamati di te hai dato  te stesso, tu hai ricolmato di beni tutta la nostra vita, niente ci hai fatto mancare o Signore, ancora tu hai soccorso Israele, non l’hai lasciato nelle tenebre, il tuo popolo che tu ti sei scelto e hai compiuto la tua promessa ora qui, nella mia casa, come avevi promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.>>


Consegnato a Dio

Giuseppe unito a Dio che lo colma di ogni grazia e lo riempie di Spirito Santo già qui sulla terra vive la dimensione del paradiso, saldo lo tiene Dio mentre lo fa camminare nella fede, ma il cammino di Giuseppe che può risultare faticoso a occhi umani invece è un’ascesa continua verso Colui che lo ha come se i suoi piedi poggiassero ogni volta, ad ogni passo su morbidi giacigli piuttosto che sulla nuda terra, arsa dal sole, e le sue mani sfiorassero sempre l’Onnipotenza di Dio  piuttosto che legno martelli e chiodi. Giuseppe ha vissuto con Gesù, la pienezza di Dio lo ha accompagnato per tutta la sua vita e noi non possiamo immaginare quanto sia stata dolce perché lo vediamo nella fatica, nella custodia di una famiglia, faticosamente lavoratore, ma non vediamo la dolcezza che lo Spirito procurava a Giuseppe, l’appagamento di Giuseppe nell’allevare il suo Dio, lo Spirito Santo che ogni giorno dava a lui forza coraggio gioia. Pensiamo che vivendo vicino a una Vergine fosse stato privato delle gioie del matrimonio ma l’ estasi in Dio è tutto, la pienezza di Dio è tutto perché lo Spirito Santo è amore e l’amore è carità e la carità è “agape, eros e abnegazione” e lo Spirito Santo che tutto dona,  tutto ha donato a Giuseppe per stare accanto a Maria. Tutto questo non lo vediamo, non vediamo quell’intimità con il suo Dio che faceva si che anche lui insieme a Maria potesse cantare:



“L’anima mia ti Magnifica o Signore”   

perché mi hai scelto come il tuo servo più fidato
perché mi hai affidato il mistero dell’Incarnazione,
il mistero della salvezza di tutto il Creato.
Ti ringrazio, Signore perché mi hai creato per questo,
e tutti giorni mi dai tutto te stesso,
il tuo unico figlio è qui davanti a me,
e io lo posso vedere, stringere, baciare, e la mia gioia è immensa. Perché tu o Signore sei la pienezza,
la perfezione e nulla mi manca ora che sono qui con te con questo prodigio che con Maria è nella mia casa.