“IO SONO STATO CONCEPITO DI SPIRITO SANTO”
IL MATRIMONIO SECONDO DIO
Nel Matrimonio i momenti
di intima comunione tra gli sposi sono dono di Dio. Sono i momenti in cui si
esprime la sacralità del matrimonio che Dio ha santificato. Sono doni, doni di
Dio per gli sposi. L’intimità che si raggiunge è in proporzione a quanto gli
sposi aprono il loro cuore a Dio e a loro stessi reciprocamente e a quanto
siano aperti a ricevere Dio in loro e a riceversi l’uno con l’altro. Questo è
il motore del matrimonio sulla base del quale tutto è possibile e si ha la protezione
forte dell’Onnipotente che consacra i due sposi in Lui e santifica.
Gesù ci ha salvato e allo
stesso modo Dio ha santificato il matrimonio per mezzo dell’Incarnazione del
Verbo, di sé stesso nel grembo di una donna. Quindi gli sposi in Dio vivono questa
dimensione mistica in Dio, della loro unione in Dio.
L’intimità si rivela più
forte più è la Grazia in loro, l’intimità tra loro è più forte e sempre più
forte quanto è intensa la loro intimità con Dio.
Dio dona a loro se stesso,
nel matrimonio dona a loro la Sua Divinità, dona a loro la Sua Incarnazione, la
Sua morte e la sua Resurrezione in quel momento di intima unione tra loro. Per
questo l’atto intimo tra gli sposi è sacro. Dio dona loro la Sua Salvezza
attraverso questo intimo atto.
Dio dona se stesso. Perché
Dio è Amore. Dio è tanto Amore, è una cascata interminabile di Amore, Di o è un
atto d’Amore, Dio è una carezza, un bacio, Dio è tenerezza, Dio ci ha dato
tutto ciò che ci serve perché la nostra vita sia Santa. Dio lo abbiamo tra noi nell'Eucarestia, nei Sacramenti. L’abbiamo in noi con il Suo Amore. Gloria a te
o Signore.
Così come Dio ci ha già
salvato, Dio ha già santificato il matrimonio con L’incarnazione di Suo Figlio
che è stato concepito, nato, morto e Risorto e che tutti noi abbiamo lo stesso
destino allo stesso Suo modo, soprattutto nel concepimento di Dio-uomo si
santifica ogni uomo che viene al mondo e anche l’atto con cui viene al mondo,
perché è stato compiuto da Dio stesso ed è quindi Santo come ogni cosa che fa è
Santa perché Lui è Santo.
Il Signore vuole ora
ridare significato a questo gesto, vuole rendere giustizia a questo atto sacro,
a questo significato originario, concetto che satana ha stravolto sia nei
giusti che negli empi. Il matrimonio in Dio è castità e purezza e la sua
protezione è potente e si estende sulle generazioni assieme alla Sua
Misericordia. L’esperienza del matrimonio in Lui è bellissima.
L’unione intima tra gli
sposi è sacra, sacra e santa perché gli sposi sono ricoperti con il sangue di
Gesù nel rito del matrimonio e nel Sacramento. La potenza salvifica del sangue
di Gesù li purifica e li protegge, essi sono sotto la potente protezione di
Gesù. L’atto intimo tra gli sposi è consacrato dal Sangue di Gesù che li
ricopre ogni volta che consumano il Sacramento, atto che li rende Santi,
graditi a Dio, gioia di Dio, compiacimento di Dio, gaudio di Dio presente in
loro, in mezzo a loro. Tutti i sacramenti sono ricoperti dal Sangue di Gesù.
Gli sposi vivono un
momento di sacralità perché questo atto è benedetto e voluto dal Padre,
purificato dal Sangue di Gesù che lo rende casto e la profusione del Sangue di
Gesù su di loro li rende sacri. E’ solo nel Sacramento e nella consumazione di
esso che si effonde e scaturisce da qui una potente protezione sulla coppia, la
Tenda di Dio su di loro nella quale sono racchiusi nella quale sono in intimità
con Dio e da qui scaturisce la potente intercessione per l’umanità che ogni
coppia in quel prezioso istante è. Preziosa e potente intercessione sono due
sposi che vivono il Sacramento. Preziosa e potente intercessione per il mondo
intero sono due sposi che nel loro amore si uniscono in Dio. Sessualità e
Santità si uniscono, per volere di Dio che li ha creati.
Gli sposi sono una sola
carne e un solo sangue in Gesù, nel Sangue di Gesù, nell’Eucarestia, nella
Comunione. Il dono dell’intimità che Dio
fa agli sposi l’uno verso l’altro in Lui e il dono dell’intimità che fa agli
sposi verso Se stesso dà grande potenza di intercessione agli sposi nel momento
e nell'atto più intimo che stanno vivendo in Comunione con loro stessi e con
Dio tale da poter pronunciare questa preghiera a Dio: Dio mio per questa intimità che c’è tra noi e che Tu hai voluto, che ci
rende uno, una cosa sola in Te, ti prego volgi il tuo sguardo su …. o prenditi
cura di … e il Signore Dio che ha fatto dono agli sposi della Sua intimità
li ascolterà. Gli sposi durante l’intima unione tra di loro e con Dio possono
affidargli le loro preghiere di intercessione e dirgli grazie. Ogni volta che
gli sposi si uniscono intimamente tra loro e in Dio una spada entra nel fianco
di satana e lo fa urlare come se gli fosse stato inferto un colpo mortale.
La separazione degli sposi per Dio
Un’opera di Dio così perfetta qual è
il Matrimonio se viene deturpata è sofferenza per Dio. Per l’oltraggio, per il
dono di Dio stesso agli sposi, è come se un bellissimo fiore fosse stato
calpestato o di più addirittura come se una creatura fosse stata abortita. La
“separazione”è la disperazione di Dio. Per meglio comprendere questa disperazione
di Dio, bisognerebbe pensare a qualcosa di perfetto e di molto caro ai nostri
occhi, qualcosa a cui teniamo tanto e che per noi ha un immenso valore, che ai
nostri occhi è perfetto e prezioso. Allora noi regaliamo, doniamo questa cosa a
una persona cara che noi amiamo molto, questa persona accetta il dono, non si
rende conto però che questo dono che ha ricevuto da noi è la parte più preziosa
di noi stessi ed è come se avessimo donato noi stessi. Ma la persona che noi
amiamo e a cui abbiamo fatto questo dono non lo comprende fino in fondo e poco
dopo lo getta via. Ah che doppia delusione in noi! Prima perché il dono è stato
gettato e poi perché la persona che più amiamo non ha compreso l’importanza di
quel dono e il dolore per il fatto che il dono era stato creato proprio per
questa persona, apposta per lui. Immenso è il dolore e il dispiacere di Dio,
perché questa è un ennesima ribellione al Suo grande Amore.
Il matrimonio è un legame che non si
può spezzare, è come una cintura dorata fatta di un materiale molto forte,
molto più forte dell’acciaio con uno spessore molto alto ed è completamente
chiusa come se fosse un pezzo solo. E’ l’anello che si porta al dito. E il
materiale indissolubile e forte di cui è fatta la cintura è come il matrimonio.
Non si può spezzare questo legame, non si può dividere perché questo stesso
legame Egli lo ha scelto per legarsi a noi. Ancora una volta, il Signore
dell’Universo si è fatto e si fa piccolo per restare con noi, per vivere in
mezzo a noi, per vivere con noi. Per vivere quell’intimità che c’era prima del
peccato. E ci parla come se parlasse alla Sua sposa: “io ti ho sposato, tu mi
hai tradito, ma il mio amore per te è così grande che ti ho ripreso con me.
Perché quest’unione ha scelto per noi, perché questa è l’unione massima, il matrimonio,
perché qui il Signore diventa per l’Umanità Padre, fratello e sposo ed è
tutt’uno con la Sua sposa.
Il peccato ci ha separato da Dio a tal punto da
vergognarci di essere nudi davanti a Lui. La nostra nudità davanti a Dio è per
noi insopportabile, un disagio e un umiliazione terribile sentiamo quando siamo
nudi alla Sua presenza. Ma se non siamo nudi davanti a Lui non ci può essere
per noi vera intimità con Dio, se ci vergogniamo ad essere nudi davanti a Lui è
perché sentiamo tutto il dolore, la vergogna e l’irreparabilità di ciò che è
stato, del peccato originale, dell’offesa grande arrecata a Dio. Essere nudi
davanti a Dio non è come mostrare il proprio corpo sulla spiaggia o girare poco
vestiti o stare nudi davanti a persone intime. La nudità davanti a Dio è altra
cosa. Dio ci conosce in ogni minimo e intimo tratto, conosce tutto di noi e
stare davanti a Lui significa lasciarsi scrutare a fondo perché nulla gli
sfugge come davanti al giudizio. La sofferenza e l’umiliazione che sentiamo
quando siamo nudi davanti a Lui è la nostra separazione intima da Dio che
risale al peccato originale. Ma Lui vuole riconquistare questa intimità con noi
che siamo malati di questo. E’ questa la nostra separazione da Dio. E’ da
questa separazione che la Vergine Maria è stata preservata.
Non c’è nessuna vergogna nell’intimità con l’Amato.
L’Incarnazione santifica
il matrimonio:
E’ mistero di Dio l’Incarnazione, la creatura
in grembo a Maria è concreta e viva creata da puro Spirito d’Amore, come
avviene nel Matrimonio. Questo disegno di Dio che è l’Incarnazione genera il
Salvatore del mondo e Santifica il Matrimonio e il sacro atto del concepimento.
Questo disegno di Dio rende Sacro il Matrimonio, rende sacro l’atto del creare
perché compiuto da Dio allo stesso modo nel generare Suo Figlio, se stesso. E’
un annuncio al mondo, è un esortazione: “Svegliatevi! Perché l’Amore viene da Dio,
svegliatevi! Perché il Matrimonio viene da Dio!” per questo Dio si è legato in
matrimonio con questa creatura terrena che è Maria inondandola delle Sue Grazie
perché ella potesse dire “Marito mio”. Quando due sposi sono in Dio e
concepiscono in Dio allora vivono la stessa estasi divina che ha vissuto Maria
nel concepimento del Figlio di Dio. E’ così che nasce un uomo anche. E quindi
ormai Dio è uomo, è come noi,è uno di noi, nato come noi, vissuto come noi e
morto come noi. Ha preso la nostra natura umana, si è imparentato con noi.
Questo ce lo dice tutti i giorni nell’Eucarestia dove ci ricorda che Egli ha un
corpo e sangue, che è carne come noi. Ha purificato quindi la nostra carne e il
nostro sangue in Lui.
Per via dell’Incarnazione è’ forte il legame
che unisce gli sposi tra loro e in Dio, ognuno di loro è in Lui e tutti e due
loro fanno uno in Lui ma non solo nel Suo Spirito anche nel Suo Corpo e nel Suo
Sangue, sono in tutto il Suo Essere e Lui è in loro a tal punto da essere
inscindibili. Gli sposi sono nell’Eucarestia. Questo è il matrimonio. E’ un unione
forte, è un unione potente, è l’unione per eccellenza, gli sposi sono una sola
cosa con Lui se si arrenderanno al Suo Amore.
A sé Dio strinse Maria, il frutto del suo
Amore, privilegio unico. A sé strinse Maria, il frutto del suo Amore, del Suo
Amore per noi fattosi Amore. Concepito di Amore si è reso Amore concreto, è qui
il mistero dell’Incarnazione. L’Incarnazione del Puro Amore di Dio Padre che diventa
materia, che si concretizza, che non rimane astratto, concetto astratto d’Amore
e di puro Spirito ma diventa concreto, concreta carne, concreto sangue come
nell’Eucarestia che è Amore, che è Dio incarnato, che è carne e sangue di Dio,
frutto di quell’Amore e di quell’Estasi Divina tra Dio e Maria, tra Dio e
l’Umanità.
Dio è entrato potentemente nelle nostre
vite e nella storia lasciando tracce concrete di se stesso, si è rivelato a noi
per vivere con noi per dirci sono uno di voi. Si è legato a noi con il
matrimonio con la Vergine Maria è diventato nostro Padre e con la nascita del
Figlio Suo nostro fratello e nostro sposo con il sacrificio e la Sua Passione
d’Amore sulla Croce. Quanto è vasto questo mistero. Il Signore nostro Dio, il
Dio di Abramo di Isacco e di Giacobbe ha sposato Maria Vergine “come un giovane
sposa una vergine, … così ti sposerà il Tuo Dio”. Da questa mistica unione tra
Cielo e terra è nato il nostro Salvatore.
Il Signore nostro Dio l’ha amata in vita
come Sua sposa e l’ha esaltata poi e incoronata Regina del Cielo e della terra.
Da questa unione si sprigiona una grande potenza d’amore che avvolge l’umanità
intera, l’abbraccia, perché Dio si è chinato sulla terra e ha contratto
matrimonio con una delle Sue creature.
E’ sulla Croce, Suo talamo, che Gesù il
Signore ha sposato tutta l’Umanità. Nella Croce si incontrano e si uniscono la
solennità di Cristo, il Timor di Dio, la Chiesa, la Passione di Gesù, la
sofferenza di Gesù, l’Amore, l’eros la Gioia, la Pace, il Gaudio dell’anima e
del corpo, la Risurrezione. E’ l’unione fisica e spirituale con l’Umanità.
Infatti, Dio si è fatto tutto uomo, non uomo a metà. Tutti questi aspetti sono
uno solo in Lui, così come Lui è uno solo sulla Croce con l’intera Umanità. E’
lì dove tutto avviene. Il Matrimonio è pensato da Dio guardando alla Croce e la
Croce guardando al Matrimonio. Il sacrificio e l’amore, l’amore e il sacrificio.
Il sacrificio d’amore, il Matrimonio.
L’Infinito ha dovuto nella Sua
Misericordia e nella Sua bontà trovare un modo molto umano per entrare in
relazione con noi, preziose creature che Egli ama. E’ l’Amore che lo ha spinto
verso di noi, perché Lui è Amore e l’Amore non si può sottrarre all’Amore. E il
modo in cui entra in relazione con l’Umanità la prima volta che è entrato in relazione
profonda e intima con l’Umanità è stato nel grembo di Maria, nel matrimonio con
una creatura Sua che lo ha concepito e fatto nascere nel mondo. E questo matrimonio
e questa unione sono sacri. Dio è innamorato del matrimonio, gli attribuisce
grande importanza non solo alla spiritualità dell’unione intima ma anche alla
fisicità dato che il nostro corpo è opera Sua. E’ opera Sua il suo funzionamento,
è opera Sua tutto in noi, è opera sua il godimento e l’estasi degli sposi, Lui
l’ha santificata, è immagine del Suo Amore. E’ ciò che ha sempre voluto che
fosse dagli inizi della Creazione. E’ una nuova circoncisione, è il fuoco sulla
terra.
L’Estasi d’amore degli sposi non è
completa se non viene portata a compimento, ed è molto importante questo compimento
perché è poco prima di esso che si verifica l’unione, è poco prima di esso che
si può dire siamo uno, veramente una cosa sola. E’ questa l’importanza che Dio
dà a questo atto che come conseguenza ha la creazione. Così come Lui crea una
persona nuova, anche due sposi creano una persona nuova. Se gli sposi si
rendessero conto che ciò che vivono è immenso piacere per Dio, che ciò che loro
vivono anche Lui lo vive con loro, capirebbero la sacralità di questo gesto.
Il matrimonio che Dio consuma sulla
Croce con l’Umanità intera è un momento in cui Cielo e terra si fondono, si
compenetrano questo ha un valore immenso perché diventa dono per gli sposi così
che possano vivere il loro amore in Dio e donarsi l’uno all’altro allo stesso
modo in cui Dio si è donato all’Umanità intera. “… come un giovane sposa una
vergine, così ti sposerà il Tuo Architetto … il tuo Creatore”. Dio è sposo. Vuol
dire non escluderlo mai dalle loro vite come lo è stato per Adamo ed Eva prima
del peccato originale nella stessa misura in cui Dio partecipava al loro amore
e si compiaceva di loro santificando la loro unione spirituale e carnale e
confermando il Sacramento del Matrimonio come Suo dono sublime, come Suo
mistico dono. Perché il matrimonio eterno e quello nella carne che appartiene
alla terra e agli sposi non ha nessuna differenza, ciò che avviene tra gli
sposi avviene misticamente anche tra l’anima e Dio. Non c’è differenza in
questo. E’ una creazione stupenda, è una concessione stupenda che Lui ci fa
perché ci mette in grado di partecipare a ciò che saranno le nozze eterne già
da ora, già su questa terra. Il matrimonio è a immagine delle nozze eterne. Il
matrimonio è la stessa sostanza delle nozze eterne. E’ l’esperienza e l’essenza
delle nozze eterne. Il matrimonio è la divinità delle nozze eterne. Il
matrimonio è l’esaltazione di Dio, è la preparazione a ciò che sarà di noi con
Dio. Quando gli sposi vivono il Sacramento, cioè l’unione tra le loro anime e i
loro corpi, si consacrano reciprocamente nell’Amore di Dio. Il matrimonio è un
dono grandissimo che ci fa vivere perché è Sua somma volontà.
E’ attraverso l’atto sponsale che si
attua l’Umanità di Cristo. E’ attraverso questo atto che Egli si avvicina a
noi, che diventa simile a noi che si incarna in noi. E ci incoraggia a trattare
con Lui con confidenza, con amore di sposa, con intimità. Ci dice “lasciati
amare, è tutto ciò che voglio”, ed è questo il grido che fa all’umanità intera
“lasciati amare popolo mio, lasciati amare”. Ed è con questo che Egli decreta
la sacralità di questo atto, che se ne riappropria, perché la sessualità è di
Dio ed Egli la rivuole perché è Sua e se ne vuole riappropriare per la salvezza
dell’uomo.
Vivevano rivolti a
Dio, insieme, tra loro nello stesso modo delle tre persone della Trinità,
l’amore circolava tra loro allo stesso modo, da Dio li attraversava e tornava a
Dio come in un cerchio. Tra loro tre quindi, tra genitori e Figlio. Tra i due
sposi Giuseppe era il custode e tutto ciò a cui si appoggiava concretamente e
fisicamente Maria, direttamente amata da Dio, come Eva era stata amata prima
del peccato originale. L’amore di Dio si sviluppa concretamente e fisicamente,
si sente circolare e riempie, non è un’allegoria, non è un utopia, una cosa
lontana. L’Amore di Dio ha un compimento finale. L’Amore di Dio è un amore
concreto che ha la sua massima espressione e concretezza e realtà nella piccola
Trinità che è la famiglia, immagine di essa, dove l’amore fluisce tra i suoi
membri in modo circolare, tutti i membri sono per Dio, rivolti a lui e ai
fratelli uniti nel Suo Amore. La forma più alta e più vicina a Dio stesso è
nell’amore del matrimonio, dove assieme al Suo Amore, pace e gioia si esprime
il Suo gaudio tra gli sposi. Giuseppe partecipava alla cura di Maria, alla Sua
protezione ma anche e soprattutto all’Amore concreto di Dio. Immaginiamoci che
serenità nelle famiglie se veramente circolasse l’Amore di Dio, dove i cuori
sono aperti all’amore, la dolce tenerezza e intimità tra fratelli fa parte
dello stesso amore. La pazienza, la tolleranza, la comprensione, l’aiuto reciproco,
l’affetto profondo. Dio vuole che tra noi circoli il Suo amore, che noi
diventiamo immagini Sue, piccole Trinità, piccoli cuori aperti ad adorare il signore
e che ogni gesto nelle nostre vite si faccia per amore come nella casa di
Nazareth, senza avere paura di avvicinarsi gli uni agli altri e dimostrare
questo Amore. Dio ha creato un unione stretta e profonda tra i tre membri della
casa di Nazareth fatta della Sua presenza viva. I momenti in cui Dio si rendeva
presente nella casa di Nazareth hanno unito tutte e tre le anime in Lui, con
forza e una grande intimità d’unione nella condivisione e nel godimento di Dio.
Ciò che Maria viveva in Dio, unione d’amore tra Padre e Figlio lo viveva anche
Giuseppe allo stesso modo. Giuseppe era uomo giusto e docile allo Spirito,
materno, padre della Parola compartecipante alla Grazia direttamente e attraverso
Maria e Gesù. Perché in Dio il prossimo diventa noi stessi liberati da tutti i
nostri pesi quasi a sparire a noi stessi per identificarci con l’altro. Come
quel giovane che Gesù guardò e subito amò. Se il nostro sguardo non vede la
beatitudine e l’appagamento di Giuseppe in Dio è perché è offuscato dai preconcetti
di questo mondo, non possiamo guardare e amare come Gesù perché dobbiamo fare i
conti con tutto ciò che in noi stessi non è in Dio e secondo Dio. Tutto ciò che
ci vela lo sguardo e che non ci mostra il prossimo come veramente è.
PICCOLA CASA DELLA
VISITAZIONE
“Gratuitamente avete
ricevuto, gratuitamente date …”
piccolacasadellavisitazione@hotmail.it
“Possa la strada venirvi incontro,
possa il vento sospingervi dolcemente,
Possa il mare lambire la vostra terra
e il cielo coprirvi di benedizioni”.
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