sabato 8 ottobre 2011

I CONSACRATI DEL SIGNORE SI FACCIANO OSTIE, SI FACCIANO PANE PER NUTRIRE I FRATELLI …



… ecco le parole di Dio agli uomini di 
buona volontà …

… ecco l’insegnamento di Dio agli uomini, ecco ciò che Dio ha fatto di Sé stesso per ognuno di noi, un’offerta eterna …. 

... ecco ciò che noi dobbiamo essere per Dio e per gli altri … 

uno strumento di amore, uno strumento di pace e di carità fraterna. 

Se siamo l’abitazione di Dio, allora si deve vedere, Dio stesso deve trasparire dai nostri volti, dai nostri occhi, da tutti i nostri gesti. Dio stesso si deve vedere anche solo intuire. Lasciamo che Dio sia libero in noi, libero di agire in noi, lasciamolo libero di fare, non poniamo limiti ne delineiamo territori nel nostro cuore, lasciamolo entrare in ogni  poro della nostra pelle, in ogni  piccolo e recondito meandro del nostro cuore, non teniamo nulla per noi stessi, perché  quella moneta segreta che teniamo gelosamente conservata e nascosta la moltiplicherà, quel piccolo spazio nel nostro cuore che riteniamo sia nostro di diritto  lo farà diventare una distesa immensa e tutta per noi, quella  cosa a cui non vogliamo rinunciare per nessun motivo al mondo e a cui siamo legati   da schiavitù la vanificherà e ci renderà liberi, liberi nella mente, liberi nel corpo e liberi  nell’anima e nello spirito,    rinunciamo a noi stessi e diamoci totalmente a Lui. Desideriamo intensamente di essere uno con Lui e saremo anche negli altri, saremo nei nostri fratelli, saremo pane per i nostri fratelli, saremo pane per nutrire il mondo, saremo pane di vita, saremo pane d’amore, saremo pane di carità, saremo pane di solidarietà, di sostegno, di giustizia, saremo pane buono per tutti, pane nutriente, e fragrante come Lui. Come Lui ci nutre nutriremo, come Lui ci accudisce, accudiremo, come Lui ci ama, ameremo, come Lui ci consola consoleremo, come Lui si è offerto ci offriremo. Diamo dunque i nostri corpi e le nostre anime a Dio solo, così che Lui possa farne un capolavoro di Grazia, un capolavoro di amore, perché dolcezza infinita è il Signore.

“E, evaporato lo strato di rugiada, apparì sulla superficie del deserto qualcosa di minuto …


… di granuloso, fine come brina gelata in terra. A tal vista i figli d'Israele si chiesero l'un l'altro: «Che cos'è questo?» perché non sapevano che cosa fosse. E Mosè disse loro: «Questo è il pane che il Signore vi ha dato per cibo. Ecco ciò che ha prescritto in proposito il Signore: ne raccolga ognuno secondo le proprie necessità, un omer a testa, altrettanto ciascuno secondo il numero delle persone coabitanti nella tenda stessa così ne prenderete». Così fecero i figli d'Israele e ne raccolsero chi più chi meno. Misurarono poi il recipiente del contenuto di un 'omer; ora colui che ne aveva molto non ne ebbe in superfluo e colui che ne aveva raccolto in quantità minima non ne ebbe in penuria; ciascuno insomma aveva raccolto in proporzione delle proprie necessità »   (Esodo 16.16-18)

“Questo è il pane che il Signore vi ha dato per

Cibo …” 


Questo è il pane che ci rende uno, è il pane che ci rende pane l’uno per l’altro. 
“Che cos’è questo?” Domandiamocelo con stupore ogni volta che ci nutriamo di questo pane.  Ogni volta che ci avviciniamo all’Eucarestia e ogni volta che la teniamo tra le nostre mani, che la innalziamo al cielo, che la contempliamo, che la adoriamo, che la guardiamo. Ogni volta che la portiamo all’altare. “Che cos’è questo, o Signore?” … e ogni volta che ce lo chiederemo, sentiremo sussurrata dentro di noi la risposta che Mosè diede agli israeliti “Questo è il pane che il Signore vi ha dato per cibo”. Questo è il nutrimento. Ciò che la vostra anima desidera più di ogni altra cosa al mondo, ciò a cui la vostra anima anela e che nutre anche il vostro corpo. Ognuno può averne secondo le sue necessità, un omer a testa. Nessuno ne avrà in superfluo e nessuno ne avrà in penuria ma tutti saranno soddisfatti di ciò di cui saranno nutriti. Questo è il mistero d’amore di Dio. Ciò che avremo nella vita promessa, si, ma ciò che possiamo avere già da ora. Già da questa vita. Già da ora possiamo avere Dio in noi quanto basta per essere noi in Dio.  Così, ognuno mangi di questo pane perché questo è il nutrimento che ci ha dato il Signore.

Perché Lui vuole tutto di noi e vuole essere tutto per noi, soprattutto nutrimento, Egli desidera essere con noi nella nostra vita e guardarci dal di dentro perché il nostro essere, tutto il nostro essere sia solo a Lui devoto e solo di Lui adoratore. Viviamo allora con Dio, in Dio  e per Dio per essere una cosa sola con Lui.



…  se ci faremo pane, manda o Signore dal Cielo pane in abbondanza …

Manda il tuo Spirito Signore su tutta la terra, mandaci dal Cielo il pane più fragrante che si possa spezzare per  i fratelli. Mandaci o Signore una pioggia di pane come mandasti la manna agli israeliti. Forma o Signore nel tuo seno pane per noi, plasma nel tuo grembo pane per l’umanità intera, e mandaci i tuoi consacrati, mandaci una pioggia di consacrati, una pioggia di fratelli che si spezzino per gli altri che si facciano pane per gli altri. Perché Signore ne abbiamo bisogno, abbiamo bisogno di Pastori, di Pastori formati in Te, per Te e con Te, abbiamo bisogno di guide forgiate alla Tua scuola, o Signore, non lasciarci come pecore senza Pastore.
Abbiamo bisogno, o Signore, che Tu ci insegni a farci pane per gli altri, come ti sei fatto Tu, e ti abbiamo davanti tutti i giorni nell'Eucarestia, nelle adorazioni, nella preghiera e non riusciamo a capire di slegare dal nostro collo il giogo pesante che ci portiamo addosso di tutti i nostri pesi che come macigni abbiamo legati e che si chiamano orgoglio, indifferenza, non perdono, superbia e ce li portiamo tutti i giorni con noi, ma così o Signore, lo sappiamo....non entreremo....non entreremo alla Tua presenza....allora insegnaci o Signore a toglierci di dosso tutti questi pesi, insegnaci a mollare a non impuntarci, insegnaci la mitezza, la tolleranza, insegnaci ad essere Pastori, perché o Signore,....solo Tu sei il nostro Pastore....solo Te dobbiamo imitare .. insegnaci il perdono...o Signore...come Tu hai perdonato o Signore...insegnaci a donare la nostra vita a Te e ai fratelli, così che chiamandoci "fratelli" questa parola non risuoni vuota ma vibri di calore e di amore come ha vibrato quando Tu ci hai chiamati fratelli e amici...







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