<<Nel sesto mese l’angelo Gabriele fu mandato da
Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine promessa sposa
di un uomo della casa di Davide chiamato Giuseppe, la vergine si chiamava
Maria.>>
L’annuncio
dell’angelo a Maria avvenne nel periodo del fidanzamento con Giuseppe. In sogno un angelo lo aveva rassicurato “ Non temere di prendere con te Maria, tua
sposa. Ciò che in lei è stato concepito
è opera dello Spirito Santo.”
E Giuseppe ha creduto alle parole
dell’angelo. “Beato te che hai creduto” Giuseppe,
beato te che all’annuncio dell’angelo hai dato il tuo “si”,
come quello di
Maria necessario a Dio
per portare a compimento la Sua promessa di salvezza per l’umanità intera.
Giuseppe è un’altra Maria, è il completamento del si della Vergine Maria
nell’ambito della salvezza del mondo.
Perché Dio ha voluto che suo Figlio fosse
uomo a tutti gli effetti e nato sotto la legge.
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“Non ti erano nascoste le
mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della
terra.” (Salmi 138,15)
Dio lo
ha plasmato, lo ha intessuto nel grembo di sua madre, nelle profondità della
terra, lo ha formato nel segreto, solo Dio sapeva ciò che sarebbe stato
Giuseppe, solo Dio lo ha pensato così come avrebbe dovuto essere e modellato
per il Suo grande disegno. Lo ha reso degno di partecipare al mistero
dell’Incarnazione.
L’infinita grazia di Dio si è riversata su Giuseppe fin dall’eternità.
Egli è stato concepito per questo, pensato da Dio per questo, plasmato da Dio
per questo compito. Giuseppe è stato fatto per il mistero dell’Incarnazione. In
Giuseppe la Grazia di Dio si è fatta grande, lo ha ricolmato di Spirito Santo,
lo ha riempito completamente, e lo Spirito ha sopperito a tutti i suoi bisogni,
tanto che doveri, povertà e miserie nell’uomo sono stati trasformati nelle
virtù, nell’onestà, nell’integrità, nella moralità. Giuseppe ha vissuto da custode,
vigilante su Maria e Gesù ma ha anche partecipato alla grazia dell’Incarnazione
in modo concreto, la stessa Grazia l’ha ricevuta congiuntamente a Maria.
Anche
Giuseppe ha gioito della grazia dell’Incarnazione e il suo “si” è stato grande.
Anche lui ha pronunciato il suo “si” all’angelo quando volendo licenziare in
segreto Maria è stato avvertito da Dio per mezzo dell’angelo di “Non temere di
prendere Maria come tua sposa” e la risposta di Giuseppe è stata immediata.
Subito ha creduto. … Beato te, Giuseppe, che hai creduto.
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Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono
stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo. (Salmi 138, 14)
E come
un prodigio è stato fatto Giuseppe, un’opera stupenda di Dio, un capolavoro
nelle sue mani, Dio gli ha donato le grazie e le caratteristiche necessarie al
mistero dell’Incarnazione.
Dio Padre, ha preparato una culla per accogliere il
suo mistero, ha preparato un terreno fertile per collocare il suo mistero così
come ha fatto con la Creazione e l’uomo, ha creato Maria, accanto a lei ha
posto Giuseppe, ha preparato fin dall’Eternità una madre, un padre, una casa,
una sicurezza materiale e affettiva, un terreno fecondo che Dio ha arato e che
sono Giuseppe e Maria, per poter piantare il seme della salvezza, il grande
disegno che aveva promesso a Israele. Così li ha fa Dio, conoscendoli fino in fondo
con una perfezione tale che può venire solo da Lui.
Nella preghiera di Giuseppe
la lode:
“Tu, o Dio che mi conosci fino in
fondo …
tu mi hai fatto come un prodigio …
tutte le tue opere sono stupende,
o
Dio della mia lode, …
Ancora informe mi hanno
visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;
i miei giorni erano
fissati,
quando ancora non ne esisteva uno.
Quanto profondi per me i tuoi
pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio;
se li conto sono più della
sabbia,
se li credo finiti, con te sono ancora.
Sei tu che hai creato le mie
viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre".
Preghiera di San Francesco Di Sales
Glorioso San Giuseppe,
sposo di Maria,
estendi anche a noi la tua protezione paterna,
tu che sei capace di rendere possibili
le più impossibili delle cose.
Guarda alle nostre presenti necessità,
rivolgi i tuoi occhi di padre
su ciò che preme ai tuoi figli.
Aiutaci
e prendi sotto la tua amorevole protezione
le questioni così importanti
che ti affidiamo,
in modo che il loro esito favorevole
sia per la Gloria di Dio
e per il bene di noi
che affettuosamente ti seguiamo.
Amen.
sposo di Maria,
estendi anche a noi la tua protezione paterna,
tu che sei capace di rendere possibili
le più impossibili delle cose.
Guarda alle nostre presenti necessità,
rivolgi i tuoi occhi di padre
su ciò che preme ai tuoi figli.
Aiutaci
e prendi sotto la tua amorevole protezione
le questioni così importanti
che ti affidiamo,
in modo che il loro esito favorevole
sia per la Gloria di Dio
e per il bene di noi
che affettuosamente ti seguiamo.
Amen.
"Non dobbiamo per nulla dubitare che questo santo glorioso abbia un enorme
credito nel Cielo, presso Colui che l’ha favorito a tal punto da elevarlo
accanto a Sé in corpo e anima. Cosa che è confermata dal fatto che non abbiamo
reliquie del suo corpo sulla terra. Così che mi sembra che nessuno possa
dubitare di questa verità. Come avrebbe potuto rifiutare questa grazia a Giuseppe,
Colui che gli era stato obbediente tutto il tempo della sua vita?"
(San Francesco di Sales)
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“Ma unica è la
mia colomba la mia perfetta, ella è l’unica di sua madre, la preferita della
sua genitrice. L’hanno vista le giovani e l’hanno detta beata, le regine e le
altre spose ne hanno intessuto le lodi. (Cantico 6,9)
I momenti in cui Dio si rendeva presente nella casa
di Nazareth hanno unito tutte e tre le anime in Lui, con forza e una grande
intimità d’unione nella condivisione e nel godimento di Dio.
Ciò che Maria viveva
in Dio, unione d’amore tra Padre e Figlio lo viveva anche Giuseppe allo stesso
modo.
Giuseppe era uomo giusto e docile allo Spirito, materno, padre della
Parola compartecipante alla Grazia direttamente e attraverso Maria e Gesù. Perché in
Dio il prossimo diventa noi stessi, liberati da tutti i nostri pesi, quasi a
sparire a noi stessi per identificarci con l’altro.
Come quel giovane che Gesù guardò
e subito amò.
Se il nostro sguardo non vede la beatitudine e l’appagamento di
Giuseppe in Dio è perché è offuscato dai preconcetti di questo mondo, non
possiamo guardare e amare come Gesù perché dobbiamo fare i conti con tutto ciò che
in noi stessi non è in Dio con tutto ciò che ci vela lo sguardo e che non ci
mostra il prossimo come veramente è.
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Il “si” di Giuseppe
Mai si
parla del “si” di Giuseppe, altrettanto santo, altrettanto la sua vita è stata
un sacrificio di carne e sangue. Partecipante della Grazia di Santificazione ha
difeso con il suo corpo il tesoro di Dio, ha ricevuto la Grazia Santificante
che ne ha fatto un eroe davanti a Dio. Dalla grazia è stato nutrito fin
dall’eternità per sostenere questo suo compito, questo suo “si” a Dio che è
paragonabile a quello di Maria.
La purezza, la purezza di cuore, di animo, di
Giuseppe lo ha preservato dal peccato e da ogni azione malvagia e la Grazia di
Dio lo ha santificato sposo, martire e sacrificio a Dio. Soave profumo è stato
Giuseppe per Dio che lo ha plasmato con le sue braccia per dare conforto a Maria.
Giuseppe, le braccia, il conforto nelle avversità e la dedizione totale per
Maria, Giuseppe un’anima sola con Maria e con Dio. Giuseppe è ciò che Dio ha
messo accanto a Maria.
Giuseppe e Maria vivevano ininterrottamente alla
presenza di Dio, che concretamente abitava la loro casa, alla presenza dello
Spirito di Dio, lo Spirito Santo che li avvolgeva e circolava tra loro nello
stesso modo in cui circola nelle tre persone della Trinità. Da Dio partiva, li
attraversava, li univa a sé come cosa sola, e poi ritornava a Dio. Come in un
cerchio, poiché l’amore di Dio si sviluppa concretamente e fisicamente, si
sente circolare e riempie ogni cosa, non è una metafora, non è un fantasia o un
immagine astratta.
L’amore di Dio ha un
compimento finale e ha la sua massima espressione e concretezza e realtà nella
piccola Trinità che è la famiglia, immagine della Trinità dove l’amore fluisce
tra i suoi membri in modo circolare dove tutti i membri sono per Dio, rivolti a
Lui uniti nel Suo Amore. Giuseppe partecipava all’Amore concreto di Dio. Dio ha
creato un unione stretta e profonda tra i membri della casa di Nazareth fatta
della Sua presenza viva. Giuseppe è
l’anima che magnifica il Signore, che con Maria lo ha magnificato tutta la sua
vita . Giuseppe un giardino rigogliosissimo per Dio
Padre, un figlio prediletto. Una creatura ultraterrena, un animo nobile, un
capolavoro di Dio, lo specchio di Maria, la virtù di Maria, la purezza di
Maria. Giuseppe è acqua limpida del Padre, anima cristallina, consolazione di
Dio e fiducia di Dio, sposo e martire, ha offerto totalmente la sua vita a Dio.
Giuseppe servo di Dio, riservato a Dio. Riservato al Padre.
Il “magnificat”
di Giuseppe
<<La mia anima ti
magnifica o Signore e il mio spirito esulta in te, mio Dio, mio salvatore
perché hai guardato l’umiltà del tuo servo d’ora in poi tutte le generazioni mi
chiameranno beato perché grandi cose hai fatto in me o Signore, Onnipotente e
Santo è il Tuo nome. Tu che hai innalzato gli umili, i puri di cuore, che hai esaltato i piccoli,
che hai fatto conoscere il tuo mistero ai
deboli,
tu che hai rimandato i ricchi a mani vuote, gli orgogliosi, i superbi, gli
oppressori non sono partecipi di questo mistero perché tu ti sei fidato degli
umili, o mio Dio, tu hai chiamato gli umili, o mio Signore, tu hai scelto i
poveri. Tu ci hai ricolmato di beni, o
Signore, a noi che siamo affamati di te hai dato te stesso, tu hai ricolmato di beni tutta la
nostra vita, niente ci hai fatto mancare o Signore, ancora tu hai soccorso
Israele, non l’hai lasciato nelle tenebre, il tuo popolo che tu ti sei scelto e
hai compiuto la tua promessa ora qui, nella mia casa, come avevi promesso ai
nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.>>
Consegnato a Dio
Giuseppe
unito a Dio che lo colma di ogni grazia e lo riempie di Spirito Santo già qui
sulla terra vive la dimensione del paradiso, saldo lo tiene Dio mentre lo fa
camminare nella fede, ma il cammino di Giuseppe che può risultare faticoso a
occhi umani invece è un’ascesa continua verso
Colui che lo ha come se i suoi piedi poggiassero ogni volta, ad ogni passo su
morbidi giacigli piuttosto che sulla nuda terra, arsa dal sole, e le sue mani
sfiorassero sempre l’Onnipotenza di Dio
piuttosto che legno martelli e chiodi. Giuseppe ha vissuto con Gesù, la
pienezza di Dio lo ha accompagnato per tutta la sua vita e noi non possiamo immaginare
quanto sia stata dolce perché lo vediamo nella fatica, nella custodia di una
famiglia, faticosamente lavoratore, ma non vediamo la dolcezza che lo Spirito
procurava a Giuseppe, l’appagamento di Giuseppe nell’allevare il suo Dio, lo
Spirito Santo che ogni giorno dava a lui forza coraggio gioia. Pensiamo che
vivendo vicino a una Vergine fosse stato privato delle gioie del matrimonio ma
l’ estasi in Dio è tutto, la pienezza di Dio è tutto perché lo Spirito Santo è
amore e l’amore è carità e la carità è “agape, eros e abnegazione” e lo Spirito
Santo che tutto dona, tutto ha donato a
Giuseppe per stare accanto a Maria. Tutto questo non lo vediamo, non
vediamo quell’intimità con il suo Dio che faceva si che anche lui insieme a
Maria potesse cantare:
“L’anima mia ti Magnifica o
Signore”
perché mi hai scelto come il
tuo servo più fidato
perché mi hai affidato il
mistero dell’Incarnazione,
il mistero della salvezza di
tutto il Creato.
Ti ringrazio, Signore perché
mi hai creato per questo,
e tutti giorni mi dai tutto
te stesso,
il tuo unico figlio è qui
davanti a me,
e io lo posso vedere,
stringere, baciare, e la mia gioia è immensa. Perché tu o Signore sei la
pienezza,
la perfezione e nulla mi
manca ora che sono qui con te con questo prodigio che con Maria è nella mia
casa.